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DESCRIZIONE Chenopodiaceae

Formula fiorale: P 5, A 5, G (2)

La famiglia delle Chenopodiaceae riunisce specie erbacee, annue o perenni, o talvolta arbustive, per lo più adattate a vivere su substrati con elevate concentrazioni saline. L'apparato vegetativo è spesso succulento e le foglie, che possono anche essere ridotte o subnulle, sono opposte o alterne. I fiori, unisessuali o ermafroditi, hanno una struttura molto semplice: Il perigonio è costituito per lo più da 5 tepali sepaloidi, gli stami sono in numero di 1-5, il gineceo è formato da 2 (3-5) carpelli, saldati in un ovario supero uniloculare provvisto di un unico ovulo e sormontato da uno stimma bifido.
Le Chenopodiaceae sono piante originarie di ambienti steppici, quali i deserti salati dell'Asia centrale; nelle nostre regioni esse si sono largamente diffuse, adattandosi particolarmente ad ambienti con elevate concentrazioni saline, quali le coste marine, i pantani salmastri, le stazioni argillose, e, secondariamente, gli insediamenti umani, dove hanno saputo sfruttare l'elevata concentrazione di sostanze azotate presenti nel terreno. Le Chenopodiaceae sono, pertanto, tipiche alofite e nitrofite. A questa famiglia appartengono importanti piante alimentari, prima fra tutte la bietola comune (Beta vulgaris), coltivata in numerose cultivar, tra cui la cv. altissima, dalla cui grossa radice fittonante si estrae lo zucchero (barbabietola da zucchero), la cv. cicla, utilizzata come verdura con le foglie provviste di una grossa nervatura mediana bianca (coste), la cv. rapa, di cui si consuma cotta la grossa radice dal colore rosso vinaccio (rapa rossa). Anche la forma selvatica di Beta vulgaris è assai ricercata come verdura. Lo spinacio (Spinacia oleracea), è una chenopodiacea assai conosciuta ed è tra le colture orticole più diffuse.
La nostra flora comprende numerose Chenopodiaceae. Tipiche dei pantani salmastri e delle scogliere marine sono le salicornie, con diverse specie appartenenti a 4 generi distinti, Salicornia, Sarcocornia, Halocnemum e Arthrocnemum. Si tratta di piante che riescono a vivere in stazioni salmastre soggette a frequenti sommersioni, con un habitus molto particolare, caratterizzato da fusti succulenti verdi apparentemente sprovvisti di foglie. Frequenti anche le salsole (Salsola), annuali o perenni, talvolta con struttura arbustiva, che occupano ambienti sabbiosi litoranei con accumuli organici (Salsola kali, S. soda) o le aree calanchive dell'interno caratterizzate da suoli argillosi con accumuli salini (S. verticillata e l'endemica S. agrigentina). Numerose sono le specie del genere Chenopodium, tipiche nitrofite legate a stazioni ruderali, macerie, campi coltivati, bordi di strada, ecc. Quasi estinta è l'interessantissima endemica Kochia saxicola, presente con pochissimi individui sull'isolotto di Strombolicchio, alle Isole Eolie.

[Dipartimento di botanica - Università di Catania]


Una sola Erba nelle Chenopodiaceae