Scheda completa dell'erba

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PESCO
Prunus persica (L.) Stokes




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CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Rosidae
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae
Sottofamiglia: Spiraeoideae
Tribù: Pruneae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
[Persico, Peach, Pêcher, Pfirsich, Durazno, Persik] .....espandi↓ Persico, Peach, Pêcher, Pfirsich, Durazno, Persik, Pêssego Nectarine, Pêssego, Tao, Momo

SINONIMI DEL NOME BOTANICO
[Prunus persica (L.) Batsch, Amygdalus persica L., ] .....espandi↓ Prunus persica (L.) Batsch, Amygdalus persica L., Persica vulgaris Mill., Prunus daemonifuga H. Lév. and Vaniot, Prunus persica var. lasiocalyx H. Lév. and Vaniot

HABITAT
[Originario della Cina settentrionale. Tuttavia, gr] .....espandi↓ Originario della Cina settentrionale. Tuttavia, grazie alla sua ampia coltivazione per i frutti, si è naturalizzato in molte regioni temperate del mondo. Il suo habitat ideale per la coltivazione comprende zone con inverni miti e sufficiente freddo invernale per interrompere la dormienza delle gemme, ed estati calde e soleggiate per una corretta maturazione dei frutti. Predilige suoli profondi, fertili, ben drenati e con un pH leggermente acido o neutro (6.0-7.5). Richiede una buona esposizione al sole per una fruttificazione ottimale e non tollera suoli eccessivamente umidi o pesanti. Sebbene sia resistente a brevi periodi di siccità una volta stabilito, necessita di un'adeguata irrigazione durante la fioritura e la fruttificazione. La sua coltivazione è diffusa in regioni temperate di entrambi gli emisferi, incluse molte aree del Mediterraneo, Nord America, Sud America, Australia e Asia centrale, dove le condizioni climatiche e del suolo sono favorevoli. La sua naturalizzazione si verifica spesso in prossimità delle aree coltivate, in boschi aperti, siepi e margini forestali con condizioni simili a quelle ottimali per la coltivazione.

DISTRIBUZIONE


DESCRIZIONE BOTANICA
[ALBERO DECIDUO DI MEDIE DIMENSIONI CON CHIOMA ESPA] .....espandi↓ ALBERO DECIDUO DI MEDIE DIMENSIONI CON CHIOMA ESPANSA E TRONCO CON CORTECCIA LISCIA, GRIGIO-BRUNASTRA, CHE SI DESQUAMA IN ANELLI. FOGLIE SEMPLICI, ALTERNE, LANCEOLATE O OBLANCEOLATE, CON MARGINE FINEMENTE SEGHETTATO E PICCIOLO PROVVISTO DI GHIANDOLE. FIORI ERMAFRODITI, APPARISCENTI, SOLITARI O A GRUPPI DI DUE-TRE, CHE COMPAIONO PRIMA DELLE FOGLIE, DI COLORE ROSA-ROSSO, RARAMENTE BIANCHI. CALICE GAMOSEPALO CON CINQUE LOBI. COROLLA DIALIPETALA CON CINQUE PETALI. ANDROCEO CON NUMEROSI STAMI. GINECEO CON OVARIO SUPERO MONOCARPELLARE, STILO FILIFORME E STIGMA CAPITATO. FRUTTO È UNA DRUPA CARNOSA (PESCA) CON MESOCARPO SUCCOSO E SPESSO PELOSO, ENDOCARPO LEGNOSO (NOCCIOLO) CONTENENTE UN SEME.

FIORITURA O ANTESI
Aprile, Maggio, Primavera

COLORI OSSERVATI NEL FIORE
________ ROSA
________ ROSA-VIOLACEO
________ ROSATO


PERIODO BALSAMICO
Marzo, Giugno, Fine Inverno, Inizio Estate

DROGA UTILIZZATA
FIORI

PRINCIPI ATTIVI
[1. Composti fenolici Acidi fenolici: Acido clorog] .....espandi↓ 1. Composti fenolici Acidi fenolici: Acido clorogenico, acido gallico, acido caffeico, acido cumarico. Flavonoidi: Catechine, epicatechine, quercetina, kaempferolo, rutina. Antociani: Presenti principalmente nella buccia dei frutti (es. cianidina-3-glucoside). 2. Terpenoidi e composti volatili Triterpeni: Acido ursolico, acido oleanolico (presenti nelle foglie e nella corteccia). Monoterpeni e sesquiterpeni: Contribuiscono all’aroma del frutto (es. linalolo, limonene, β-mircene). 3. Glicosidi cianogenici Amygdalin e prunasin: Presenti principalmente nei semi (noccioli), con potenziale tossicità se metabolizzati in acido cianidrico. 4. Carotenoidi β-carotene, luteina, zeaxantina (nei frutti maturi). 5. Altri composti Tannini (nei giovani germogli e foglie). Steroli (es. β-sitosterolo).
TOSSICITÀ
RELATIVA A QUANTO SPECIFICATO

CONTROINDICAZIONI
NESSUNA CONTROINDICAZIONE ALLE DOSI TERAPEUTICHE NORMALI ECCETTO IPERSENSIBILITA´ INDIVIDUALE.

AVVERTENZE
IL SEME CONTENUTO NEI FRUTTI DI QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.

ATTIVITÀ TERAPEUTICA
NORMALE

ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
INTESTINO
ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
SISTEMA NERVOSO ENTERICO
TESTA

PROPRIETÀ E INDICAZIONI
++ANSIA E AGITAZIONE NERVOSA
+INSONNIA
+LASSATIVO PURGANTE OSMOTICO ZUCCHERINO
+PARASSITI INTERNI (VERMI - ELMINTIASI)
+SEDATIVO O CALMANTE SISTEMA NERVOSO CENTRALE
+STITICHEZZA O STIPSI



Sorveglianza alle reazioni avverse
ESTRATTO VEGETALE (SEMI) NON AMMESSO NEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI


UTILE DA SAPERE
[DROGHE LASSATIVE E PURGANTI Trascurando le alte] .....espandi↓ DROGHE LASSATIVE E PURGANTI Trascurando le alterazioni dell'intestino che ostacolano meccanicamente la progressione del bolo fecale (tumori, processi cicatriziali, ecc.), vi possono essere stitichezze primitive dovute a una alterata motilità intestinale di natura nervosa o muscolare; in questo caso può aversi una stitichezza atonica quando la muscolatura ha diminuito il tono e la forza delle contrazioni, mentre si ha una stitichezza spastica quando l'ipertono della muscolatura determina contrazioni spastiche della stessa.Altra forma di stipsi è causata dalla scarsa produzione di idrogeno solforato che è un eccitante fisiologico della peristalsi. Il trattamento terapeutico dovrà essere coadiuvato da vita attiva e movimentata e da dieta povera di carne ma ricca di frutta, verdure e fibre. In base al meccanismo d'azione delle droghe lassative si avranno: a) Droghe antrachinoniche che favoriscono lo svuotamento dell'intestino stimolando prevalentemente la muscolatura dell'intestino crasso. I componenti principali di queste droghe contenute in Senna, Frangula, Aloe, Cascara sagrada, Rabarbaro, Poligono giapponese e Spincervino sono glicosidi derivati dall'antracene. La loro metabolizzazione in agliconi (più attivi) avviene nel colon: qui si ha una rimozione dello zucchero ed i prodotti ottenuti stimolano ulteriormente la motilità aumentando anche il peristaltismo e la produzione di muco. L'azione lassativa che inizia a livello dell'intestino crasso con inibizione del riassorbimento dell'acqua e degli elettroliti, si manifesta dopo 8-12 ore. Gli effetti collaterali sono: colorazione delle urine, passaggio nel latte materno, pseudomelanosi reversibile del colon, perdita di elettroliti per l'uso prolungato o diarrea severa con coliche per sovradosaggio. L'uso cronico di antranoidi può essere responsabile di pigmentazione della mucosa del colon (melanosis coli), alterazione del quadro elettrolitico e dell'equilibrio acido-base, colon dilatato con pseudo-restringimenti per alterazione del plesso nervoso intramurale, aggravamento della stitichezza, colon irritabile, rischio di degenerazione neoplastica e interazioni con altri farmaci. b) Droghe che favoriscono lo svuotamento dell'intestino stimolando prevalentemente la muscolatura dell'intestino tenue e parte del crasso (Olio di Ricino). c) Purganti meccanici che favoriscono lo svuotamento dell'intestino aumentando il volume fecale (Agar-agar, Psillio, Lino semi, Carragenina); d) Purganti osmotici (zuccherini) che richiamano nell'intestino acqua dal sangue (Manna, Lattosio, Prugne, Tamarindo, Cassia fistula in canna, Pesco). e) Purganti oleosi che favoriscono la progressione delle feci essendo lubrificanti dell'intestino (Olio di oliva, Olio di lino, Olio di mandorle dolci). Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno"; [Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali";] [Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute".]



BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

  • Choi, J. G., et al. (2011). "Antioxidant and antimicrobial activities of Prunus persica flower extracts." Journal of Medicinal Plants Research, 5(17), 4331-4336.
  • Lee, S. J., et al. (2010). "Identification and quantification of anthocyanins in Prunus persica fruit." Food Chemistry, 121(2), 429-434.
  • Tomás-Barberán, F. A., et al. (2001). "Bioactive phenolic compounds in peach (Prunus persica) cultivars." Journal of Agricultural and Food Chemistry, 49(10), 4748-4760.
  • Bazzaz, B. S. F., et al. (2018). "Antimicrobial and antioxidant activity of Prunus persica leaves." Journal of Applied Pharmaceutical Science, 8(3), 101-107.
  • Andreotti, C., et al. (2008). "Phenolic compounds in peach (Prunus persica) cultivars at harvest." Scientia Horticulturae, 116(2), 186-192.

   



Foto o Immagine modificata per uso didattico

Photo by
Beppe Di Gregorio



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