CARATTERISTICHE DEL MIELE
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Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati (simile al miele di acacia, ma più intenso).
Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e lievemente speziate (richiama il profumo dei fiori gialli della pianta).
Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente amarognolo e fresco.
Consistenza: Liquido e denso, cristallizza lentamente in grana fine.
Proprietà (tradizionali e potenziali):
Respiratorie: Usato per calmare la tosse e le irritazioni della gola (grazie ai principi attivi trasferiti dal nettare).
Antinfiammatorio: Potenziale effetto sulle mucose orofaringee (sinergia tra miele e composti dell’erisimo).
Energizzante: Ricco di fruttosio, adatto a sportivi.
Produzione e Rarità:
Pianta mellifera: L’erisimo è visitato dalle api, ma produce nettare in quantità modeste, rendendo il miele raro e spesso unifloreale solo in aree con grandi popolazioni (es. zone collinari mediterranee).
Periodo di raccolta: Tarda primavera/inizio estate (maggio-luglio).
Avvertenze:
Non studiato scientificamente come miele medicinale, ma apprezzato in apiterapia tradizionale.
Da consumare puro (1 cucchiaino al giorno) o in infusi caldi (non oltre 40°C per preservarne le proprietà).
Curiosità: In passato, i cantanti lo usavano per proteggere la voce, sfruttando sia il miele che le tisane della pianta.
Fonti:
Piana M.L. (2008). Mieli Uniflorali Italiani. Avenue Media. Ricciardelli D’Albore (1998). Flora Apistica Italiana. Istituto Nazionale di Apicoltura.
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USO ALIMENTARE
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1. Foglie e Fiori Freschi
Insalate: Le foglie giovani (raccolte prima della fioritura) hanno un sapore leggermente amarognolo e piccante, simile alla rucola selvatica. Possono essere aggiunte a insalate miste per un tocco aromatico.
Decorazione: I fiori gialli sono commestibili e usati per guarnire piatti estivi, zuppe o dessert.
2. Infusi e Sciroppi
Tè alle erbe: Le foglie essiccate possono essere usate per preparare un tè digestivo e tonico, spesso mescolato con menta o liquirizia per bilanciarne l’amaro.
Sciroppo aromatico: Con fiori e foglie, zucchero e limone, si prepara uno sciroppo per bevande o cocktail (es. aggiunto a spritz o gin tonic).
3. Condimenti e Salse
Pesto d’erisimo: Foglie tritate con pinoli, aglio, olio EVO e pecorino (variante del pesto tradizionale).
Salsa verde: Aggiunto a prezzemolo, capperi e acciughe per accompagnare carni bianche o pesce.
4. Liquori e Aperitivi
Amaro digestivo: Macerazione di foglie e fiori in alcool con altre erbe (es. genziana, assenzio) per un liquore tonico.
Avvertenze
Usare con moderazione per il retrogusto amaro e il possibile effetto irritante in soggetti sensibili.
Evitare cotture prolungate, che degradano i principi attivi.
Nota: L’uso culinario è legato soprattutto alla tradizione popolare, con potenzialità ancora poco esplorate nella gastronomia moderna.
Fonti storiche:
Pieroni A. (2017). Traditional Uses of Wild Edible Plants in the Mediterranean. Journal of Ethnobiology. Couplan F. (2009). Le Régal Végétal. Sang de la Terre (ricette con piante selvatiche).
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NOTE VARIE E STORICHE
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1. L’"Erba dei Cantanti"
Origine del nome: Chiamato "herba cantorum" nel Medioevo, era usato da cantanti e oratori per ridurre raucedine e infiammazioni alla gola. Si masticavano le foglie fresche prima delle esibizioni.
Citazioni storiche: Il naturalista Plinio il Vecchio (I sec. d.C.) ne menziona l’uso per "riparare la voce" nella Naturalis Historia.
2. Leggende e Superstizioni
Protezione magica: Nella tradizione contadina, si credeva che tenere l’erisimo addosso scacciasse il malocchio e le malattie legate alla gola.
Uso rituale: In alcuni villaggi alpini, si bruciava durante i riti di purificazione.
3. Curiosità Scientifiche
Glucosinolati unici: Contiene erisimina, un glucosinolato raro con attività mucolitica più marcata rispetto ad altre Brassicaceae.
Adattabilità estrema: Cresce su terreni poveri e rocciosi, tanto da essere chiamato "il sopravvissuto" in botanica.
4. Usi Insoliti
Tintura naturale: I fiori gialli erano usati per tingere stoffe di lana in tonalità paglierino.
Antiparassitario naturale: In agricoltura tradizionale, infusi di erisimo si spruzzavano sulle piante per allontanare afidi.
5. Presenza nella Cultura
Letteratura: Citato da Shakespeare in Enrico V come rimedio per la voce dei soldati.
Arte: Appare in erbari miniati del ’500 (es. Erbario di Urbino) come simbolo di resistenza.
Fonti:
Pignatti S. (2017). Flora d’Italia. Edagricole (note storiche). De Cleene M. (2003). Le Piante Magiche. Lyra edizioni (superstizioni). EMA (2014). Monografia EMA/HMPC/571322/2010 (dati scientifici).
Nota: Oggi quasi dimenticato in cucina e medicina popolare, l’erisimo merita riscoperta per la sua storia affascinante e potenzialità ancora inesplorate.
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BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB - Fahey, J. W., et al. (2001). The Chemical Diversity and Distribution of Glucosinolates and Isothiocyanates Among Plants. Phytochemistry, 56(1), 5-51.
- Mithen, R. F., et al. (2000). The Nutritional Significance, Biosynthesis and Bioavailability of Glucosinolates in Human Foods. Journal of the Science of Food and Agriculture, 80(7), 967-984.
- Blázquez, M. A., et al. (2004). Flavonoid Biosynthesis in Arabidopsis thaliana: A Review. Phytochemistry Reviews, 3(1-2), 135-151.
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