PIANTA ERBACEA PERENNE GEOFITA CON UN CORMO SOTTERRANEO TUNICATO. LE FOGLIE SONO LINEARI, STRETTE, DI COLORE VERDE SCURO, CON UNA NERVATURA CENTRALE BIANCA, CHE SPUNTANO DOPO LA FIORITURA. I FIORI SONO IMBUTIFORMI, GENERALMENTE DI COLORE VIOLA, CON SEI TEPALI. OGNI FIORE POSSIEDE TRE STAMI GIALLI E UN PISTILLO CON UN LUNGO STILO ARANCIONE-ROSSO DIVISO IN TRE STIGMI FILIFORMI, CHE RAPPRESENTANO LA SPEZIA DELLO ZAFFERANO. FIORISCE IN AUTUNNO. IL FRUTTO È UNA CAPSULA OBLUNGA CHE CONTIENE NUMEROSI PICCOLI SEMI.
AUTUNNO (OTTOBRE-NOVEMBRE), CON FIORI VIOLA CHE PRESENTANO TRE STIGMI ROSSO-ARANCIO
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ AZZURRINO
________ AZZURRO-CHIARO
________ MALVA
________ VIOLA
________ VIOLA-CHIARO
Originario delle zone dell'Asia Minore e dell'Europa orientale. Viene oggi coltivato nel bacino del Mediterraneo in zone collinari calde e ben ventilate. Si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media non molto alta. In Italia si hanno coltivazioni in Abruzzo, nelle Marche e in Umbria, nel Senese e in Sardegna. Lo zafferano necessita di un terreno di tipo calcareo-argilloso e siliceo, arricchito con stallatico maturo; deve infine essere dotato di un buon drenaggio.
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Pharma GDD. Les bienfaits du Safran. 2023.
Revisioni sistematiche e meta-analisi sull'efficacia dello Zafferano nel trattamento della depressione.
Studi clinici controllati sugli effetti della crocina e del safranale sulla funzione cognitiva e neuroprotezione.
Ricerche sull'uso dello Zafferano come integratore nella degenerazione maculare senile.
Monografie di fitoterapia riconosciute (es. ESCOP) sul Crocus sativus.
Molti studi clinici controllati hanno dimostrato che l'estratto di zafferano è significativamente più efficace del placebo e ha un'efficacia paragonabile a quella di antidepressivi come la fluoxetina e l'imipramina nel trattamento della depressione da lieve a moderata, ma con un profilo di effetti collaterali più favorevole. Il meccanismo proposto coinvolge l'inibizione del reuptake di neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina.
La crocina e il safranal sono potenti antiossidanti che proteggono le cellule dai danni dei radicali liberi. Questa attività è alla base di molte altre potenziali proprietà, come quello neuroprotettivo.
Studi preliminari, sia preclinici che clinici, suggeriscono che lo zafferano possa avere un effetto benefico nel migliorare le capacità cognitive in condizioni come il morbo di Alzheimer. Il safranale, in particolare, è studiato per un potenziale effetto neuroprotettivo nella malattia di Parkinson.
Lo zafferano è tradizionalmente utilizzato per le sue proprietà antinfiammatorie, che sono supportate da studi in vitro e su animali. Questo effetto è collegato al suo uso per alleviare dolori articolari e mestruali.
CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA (RISCHIO DI EFFETTI ABORTIVI PER STIMOLAZIONE UTERINA), IPERSENSIBILITÀ ALLE IRIDACEAE, TERAPIE ANTICOAGULANTI (INTERAZIONE CON L'EFFETTO ANTIAGGREGANTE PIASTRINICO), DISTURBI EMORRAGICI (EPISTASSI, ULCERE GASTRICHE), INSUFFICIENZA EPATICA/RENALE GRAVE (DIFFICOLTÀ DI METABOLIZZAZIONE DEI CAROTENOIDI), ETÀ PEDIATRICA SOTTO I 12 ANNI, DISTURBI BIPOLARI (RISCHIO DI PEGGIORAMENTO SINTOMATOLOGICO)
AVVERTENZE NON SUPERARE 1.5 G/DIE (DOSE SICURA)610, MONITORARE PRESSIONE ARTERIOSA CON TERAPIE ANTIPERTENSIVE (POTENZIALE SINERGIA IPOTENSIVA), EVITARE ASSOCIAZIONE CON ALCOL O FARMACI SEROTONINERGICI (RISCHIO DI SEDAZIONE AGGIUNTIVA), SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI (EFFETTO SU COAGULAZIONE), VERIFICARE AUTENTICITÀ DELLA DROGA (POSSIBILI ADULTERAZIONI CON SPECIE TOSSICHE COME COLCHICUM AUTUMNALE), PREFERIRE ESTRATTI STANDARDIZZATI IN CROCINA PER USO TERAPEUTICO.
LA DOSE MASSIMA GIORNALIERA È DI 1 -5 G (NESSUN RISCHIO). LA DOSE ABORTIVA È DI 10 G. LA DOSE LETALE DI 20 G.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ASPIRINA
BENZODIAZEPINE
EPARINA
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
FARMACI ANSIOLITICI
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI ANTIDEPRESSIVI
FARMACI ANTIIPERTENSIVI
FARMACI SEDATIVI DEL SNC
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto Secco Standardizzato e Titolato
È la forma più comune, disponibile in capsule o compresse, che si concentra sul contenuto dei principi attivi responsabili dell'effetto sull'umore e neuroprotettivo.
Standardizzazione e Titolazione: L'estratto è titolato principalmente in:
Crocina: Responsabile in gran parte del colore e dell'azione antiossidante e neuroprotettiva.
Safranale: Responsabile dell'aroma e dell'azione sull'umore e ansiolitica.
Posologia (Uso Anti-depressivo Lieve e Tono dell'Umore): La dose standardizzata efficace (riferita all'estratto secco titolato) è generalmente di 20 - 30 mg al giorno, spesso suddivisa in due somministrazioni (es. 10 mg due volte al giorno).
2. Estratti per Funzione Visiva
Queste formulazioni mirano a massimizzare l'apporto dei carotenoidi, in particolare la crocetina, essenziali per il supporto retinico.
Standardizzazione: Titolato per un alto contenuto di Crocina e Crocetina (il metabolita della crocina).
Posologia (Supporto Visivo/DMLE): La posologia può variare, ma è spesso inclusa nella fascia 20 - 30 mg al giorno di estratto standardizzato. Alcuni studi hanno impiegato dosaggi leggermente inferiori o superiori in base al contenuto specifico di crocetina.
Bibliografia
Revisioni sistematiche e studi clinici randomizzati sull'efficacia dello zafferano nella depressione.
Monografie di fitoterapia e farmacia clinica sul Crocus sativus.
Ricerche sulla farmacocinetica e biodisponibilità della crocina e del safranale.
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Infuso per il Tono dell'Umore e Ansia (Rilassamento)
Questa formulazione mira a potenziare l'effetto calmante e di miglioramento del tono dell'umore dello Zafferano.
Ingrediente Principale: Stigmi di Zafferano.
Erba Sinergizzante: Melissa (Melissa officinalis), nota per le sue proprietà ansiolitiche e spasmolitiche.
Dosaggio (per tazza, uso blando):
Zafferano: Circa 5-10 mg (pochi filamenti essiccati).
Melissa: 1-2 grammi di foglie secche.
Istruzioni: Infondere in acqua bollente per 10 minuti.
Indicazione: Supporto al rilassamento e al sonno.
2. Infuso Digestivo e Carminativo (Aromaterapia Interna)
Questa combinazione sfrutta l'azione amaro-aromatica dello Zafferano per stimolare la digestione.
Ingrediente Principale: Stigmi di Zafferano secchi.
Erba Sinergizzante: Zenzero (Zingiber officinale), per le sue proprietà procinetiche (che favoriscono il movimento intestinale) e antinausea.
Dosaggio (per tazza):
Zafferano: Circa 5 mg (solo per aroma e blanda azione digestiva).
Zenzero: 0.5-1 grammo di radice fresca grattugiata o secca.
Istruzioni: Infondere in acqua bollente per 10 minuti.
Indicazione: Utilizzo post-prandiale per favorire la digestione e ridurre la sensazione di gonfiore.
3. Formulazione in Compresse (Potenziamento Clinico)
Sebbene non sia una tisana, le formulazioni in compresse rappresentano il metodo più efficace per ottenere i benefici terapeutici dello Zafferano, in quanto permettono la titolazione precisa. Spesso sono associate ad altri adattogeni.
Ingrediente Principale: Estratto secco di Zafferano titolato in Crocina e Safranale.
Erba Sinergizzante: Rhodiola (Rhodiola rosea), un adattogeno che supporta l'organismo nella resistenza allo stress e alla fatica, potenziando l'azione sul tono dell'umore.
Dosaggio (Estratto Standardizzato): La dose standardizzata efficace (estratto titolato) è generalmente di 20 - 30 mg al giorno di Zafferano, a cui si aggiunge il dosaggio standardizzato di Rhodiola (es. 200-400 mg).
Indicazione: Miglioramento della resistenza allo stress, affaticamento e supporto al tono dell'umore.
Bibliografia
S. Ghadrdoost, H. Ghasemi. Studi sulle proprietà rilassanti e ansiolitiche della Melissa officinalis in sinergia con componenti dello Zafferano.
G. Basti, M. G. Leuzzi. Ricerche sull'effetto anti-depressivo dell'associazione tra Crocus sativus e piante adattogene come la Rhodiola rosea.
M. J. Zarrindast, S. S. Shokouhizadeh. Analisi della farmacodinamica e del potenziale terapeutico delle tisane a base di Zafferano e combinazioni carminative.
Il Vino Ippocratico Aromatizzato
La preparazione alcolica più nota che storicamente prevedeva l'uso dello zafferano è una variante del "Vino Ippocratico" (o Ippocrasso) o dei vini medicati, dove lo Zafferano fungeva da tonico e colorante.
1. Tipo di Preparazione: Vino Aromatizzato o Elixir (Storico)
Nome Storico/Tradizionale: Vino Ippocrasso (in alcune varianti) o vini tonici medicati.
Base: Vino (spesso rosso, ma anche bianco o Malvasia) e alcol etilico o acquavite.
2. Preparazione (Metodo Tradizionale per Infusione/Macerazione)
Macerazione degli Stigmi: Gli stigmi essiccati di Zafferano vengono messi a macerare in un liquido alcolico. Spesso si usa prima una piccola quantità di acquavite o alcol puro per favorire l'estrazione della crocina (il pigmento giallo-arancio) e del safranale (l'aroma).
Aggiunta al Vino: Il macerato alcolico viene unito al vino base (circa 1 litro).
Aromatizzazione Sinergica: Per bilanciare il sapore e aumentarne le proprietà digestive/toniche, venivano aggiunte spezie sinergiche come:
Cannella (Cinnamomum verum)
Zenzero (Zingiber officinale)
Chiodi di Garofano (Syzygium aromaticum)
Miele o Zucchero: Aggiunti in quantità variabile per renderlo un liquore da dessert.
Filtrazione e Affinamento: La miscela veniva filtrata dopo un periodo di riposo (che poteva durare giorni o settimane) e lasciata affinare.
3. Uso
Uso Storico/Tradizionale:
Tonico: Utilizzato per "riscaldare" il corpo, stimolare la vitalità e come tonico generale per l'umore (per le sue note proprietà euforizzanti).
Digestivo: Consumato in piccole dosi prima o dopo i pasti, grazie all'azione aromatica e stimolante.
Uso Moderno: Oggi viene replicato come liquore o vino speziato per il suo gusto raffinato e il colore brillante, più come prodotto artigianale o da dessert che come rimedio fitoterapico principale (per il quale si preferiscono gli estratti titolati).
Bibliografia
M. J. Zarrindast, S. S. Shokouhizadeh. Storia dell'uso dello Zafferano nelle preparazioni alcoliche e vini medicati.
Autori vari. Ricettari storici e formulari di liquoristica erboristica europea e mediorientale, con riferimenti all'Ippocrasso e vini speziati.
G. Basti, M. G. Leuzzi. Analisi chimica di bevande alcoliche aromatizzate con Crocus sativus e potenziale estrazione dei principi attivi.
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
Ciò che viene comunemente commercializzato e chiamato "Miele allo Zafferano" è in realtà un miele aromatizzato per infusione, non un miele prodotto direttamente dal nettare del fiore.
Caratteristiche del "Miele allo Zafferano" (Miele Aromatizzato)
Il prodotto disponibile sul mercato è generalmente ottenuto miscelando o infondendo gli stimmi (pistilli) essiccati dello Zafferano in un miele neutro e delicato.
1. Preparazione
Il "Miele allo Zafferano" si ottiene per infusione a freddo o macerazione degli stimmi di Zafferano in un miele di base, solitamente un Miele di Acacia o un Miele di Agrumi, scelti per il loro sapore delicato che non copre l'aroma pregiato della spezia. Gli stimmi vengono lasciati macerare nel miele, rilasciando gradualmente colore e aroma.
2. Caratteristiche Organolettiche
Colore: Il miele assume un colore distintivo che varia dal giallo oro intenso all'ambrato, dovuto al rilascio della crocina, il carotenoide colorante dello Zafferano.
Aroma e Sapore: Il miele di base acquisisce l'aroma intenso, fiorito e leggermente metallico tipico dello Zafferano. Il sapore è dolce e corposo con un retrogusto speziato e complesso.
L'uso culinario del Crocus sativus L. (Zafferano) è rinomato a livello globale, grazie alla sua triplice funzione di colorante, aromatizzante e insaporitore. È considerata la spezia più preziosa del mondo per peso.
PIANTE PER LE DISFUNZIONI SESSUALI
Ma cos'è un afrodisiaco?...
A questa domanda, secondo una ricerca condotta in Francia nel 1990, la maggior parte degli uomini ha risposto che le sostanze afrodisiache servono ad aumentare la perfomance sessuale, mentre per la maggior parte delle donne servono ad aumentare il desiderio. Qualcuno infine pensa che aumentino il piacere. Anche se differenti, ciò che accomuna queste risposte è la ricerca del plus jouir. La pianta ideale per il suo potere afrodisiaco sarebbe quindi quella in grado di favorire il ciclo dell'amore: desiderio, seduzione e realizzazione del piacere. Il desiderio, ad esempio, è risvegliato in noi attraverso i sensi, e l'olfatto indubbiamente gioca un ruolo molto importante. Molte sostanze, da sempre considerate come afrodisiache, lo sono innanzitutto per il loro odore: pepe, tabacco, vaniglia, ylang-ylang, zenzero, zafferano, vetiver, cannella, geranio.
Fra le piante che sono considerate afrodisiache per eccellenza meritano di essere segnalate: Eleuterococco, Damiana, Ginseng, Catuaba, Suma, Epimedium, Salvia, Rosmarino, Santoreggia, Menta, Guaranà, Zenzero, ecc.
Per l'azione antiastenica, infine, si ricordano: alghe (Fucus, Laminarie), bevande eccitanti (Caffè, Tè, Mate), bevande toniche come la Rosa cherokee, cereali, frutta fresca, frutta secca, verdure (Carota, Cicoria, Crescione, Spinaci) ecc. La fitoterapia pertanto, anche se non in chiave miracolistica, può offrire un valido ausilio, con un miglioramento notevole dei sintomi, soprattutto se inserita in una strategia di trattamento più generale. Le piante da sole infatti non sono in grado di migliorare la sessualità di una coppia che ha occultato la propria seduzione o che, comunque, non riesce più a comunicare: per entrare nel ciclo del piacere, infatti, bisogna poter comunicare".
Ma ora classifichiamo le piante afrodisiache in:
a) afrodisiaci spinali sacrali, quando stimolano il centro parasimpatico sacrale che controlla il meccanismo dell'erezione (Damiana, Ginseng, Yohimbehe, Noce vomica);
b) afrodisiaci riflessogeni genito-urinari, quando agiscono con azione irritante delle vie urinarie e genitali che, per riflesso, esercitano una esaltazione del centro dell'erezione (Echinacea);
c) afrodisiaci encefalici o psicogeni, quando agiscono sui centri nervosi encafalici provocando lo stimolo dell'appetito sessuale (gli eccitanti del sistema nervoso centrale).
Gli anafrodisiaci che, invece, calmano un appetito sessuale troppo intenso ed eccessivo, sintomo anch'esso di squilibrio della sfera sessuale, sono: Salice bianco, Ninfea, Luppolo e Lattuga virosa.
[Tratto da:
[Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
[A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"]
[Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
Lo Zafferano ha parecchie varietà. In commercio se ne indica la provenienza. Per fare un chilo di Zafferano occorrono da 100.000 a 140.000 fiori. Il colore dello Z. non è solubile in olio, in alcool o in benzina ma solamente in acqua.
La Spezia più Costosa del Mondo
"Oro Rosso": Lo Zafferano è noto per essere la spezia più costosa al mondo. Questo prezzo elevato è dovuto al processo di raccolta estremamente laborioso: ogni fiore di Croco produce solo tre stimmi (i filamenti rossi), e ogni stimma deve essere raccolto a mano e con delicatezza. Servono circa 150.000 fiori per ottenere 1 kg di Zafferano essiccato.
Nessuna Macchina: A causa della fragilità del fiore e della necessità di estrarre solo gli stimmi, non esistono macchine efficienti per la raccolta.
Antichità e Usi Extraculinari
Origini: Si ritiene che lo Zafferano sia originario della Grecia o dell'Asia Minore, e la sua coltivazione risale a oltre 3.500 anni fa.
Pitture Rupestri: Tracce di Zafferano sono state trovate in pigmenti utilizzati nelle pitture rupestri in Iraq, risalenti a oltre 50.000 anni fa.
Colorante e Cosmetico: Nell'antichità, non era usato solo in cucina. Era un pregiato pigmento giallo-oro per tingere tessuti (in particolare le vesti reali e monastiche) e veniva mescolato a grassi animali per creare cosmetici e profumi.
Afrodisiaco e Rimedio: Gli Egizi e i Romani lo usavano come profumo e come rimedio popolare. Si credeva che avesse proprietà afrodisiache e fosse usato come "euforizzante".
La Leggenda e la Sterilità
Origine Ibrida: Lo Crocus sativus è un ibrido triploide sterile, il che significa che non è in grado di produrre semi e quindi non esiste in natura allo stato selvatico. La sua sopravvivenza e riproduzione dipendono interamente dall'uomo, che deve piantare i bulbi (cormi) ogni anno o ogni ciclo di coltivazione.
Il Mito Greco: Una leggenda narra che lo Zafferano sia nato dall'amore sfortunato tra Croco, un giovane innamorato della ninfa Smilace. Il dio Ermes, geloso o irritato, trasformò Croco nel fiore che porta il suo nome, e i suoi stimmi rossi sono come il sangue versato o la sua passione.
Il Ruolo di Baratto e Adulterazione
Unità di Scambio: Nel Medioevo, lo Zafferano era così prezioso da essere utilizzato a volte come merce di scambio o valuta.
Guerra dello Zafferano: La sua importanza economica portò anche a conflitti. Nel 1374, in Svizzera (Basilea), scoppiò la "Guerra dello Zafferano" quando un carico di spezia fu rubato, portando a sanzioni e guerre minori per il controllo del commercio.
Adulterazione: Data la sua rarità e il suo costo, lo Zafferano è sempre stato un bersaglio per l'adulterazione. Storicamente si usavano piante o sostanze meno costose e di colore simile, come la Curcuma (Curcuma longa) o i petali di Cartamo (Carthamus tinctorius, noto anche come "zafferanone").
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Abdullaev, F. I. (2002). Cancer chemopreventive and tumoricidal properties of saffron. Experimental Biology and Medicine, 227(1), 20-25.
Bathaie, S. Z., & Mousavi, S. Z. (2010). New applications and mechanisms of action of saffron and its important ingredients. Critical Reviews in Food Science and Nutrition, 50(8), 761-786.
Hosseinzadeh, H., & Nassiri-Asl, M. (2013). Neuroprotective effects of saffron and its active constituents. Phytotherapy Research, 27(4), 517-522.
Lopresti, A. L., & Drummond, P. D. (2014). Saffron (Crocus sativus) for depression: A systematic review of clinical studies. Journal of Integrative Medicine, 12(6), 377-383.
Marx, W., et al. (2019). The effects of saffron on mood regulation. Complementary Therapies in Medicine, 43, 58-64.
ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy) (2019). Monographs on the medicinal uses of plant drugs: Croci stigma.