PIANTA ERBACEA PERENNE CON GRANDI FOGLIE BASALI, LUNGHE FINO A 1 METRO, CON UNA GUAINA CHE FORMA UN FALSO FUSTO. LE FOGLIE SONO LANCEOLATE O OBLUNGHE, DI COLORE VERDE BRILLANTE, CON EVIDENTI VENATURE PARALLELE. L'INFIORESCENZA È UNA SPIGA ERETTA CHE EMERGE LATERALMENTE DAL RIZOMA, ALTA FINO A 20 CM, CON BRATTEE VERDI E BRATTEE SUPERIORI PIÙ CHIARE O BIANCHE, SPESSO CON SFUMATURE ROSA O VIOLA, CHE RACCHIUDONO I FIORI GIALLI, TUBULOSI E ZIGOMORFI. I FIORI SONO RARAMENTE FERTILI AL DI FUORI DELLA COLTIVAZIONE. IL FRUTTO È UNA CAPSULA RARAMENTE PRODOTTA. LA PARTE PRINCIPALE DELLA PIANTA È IL RIZOMA SOTTERRANEO, CARNOSO, RAMIFICATO, DI COLORE GIALLO-ARANCIO INTENSO INTERNAMENTE, CHE COSTITUISCE LA SPEZIA CURCUMA. SONO PRESENTI ANCHE RADICI TUBEROSE.
GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, FINE PRIMAVERA, ESTATE
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ ARANCIO
________ BIANCO-GIALLASTRO
________ GIALLO
________ GIALLO-ARANCIO
________ GIALLO-CHIARO
Originaria dell'Asia meridionale, probabilmente dell'India. Cresce tipicamente in climi tropicali e subtropicali umidi, con temperature elevate (tra i 20 e i 30°C) e abbondanti precipitazioni, idealmente tra i 1500 e i 2500 mm annui. Predilige terreni fertili, ben drenati, limosi o argilloso-sabbiosi, ricchi di sostanza organica e con un pH leggermente acido (tra 6.0 e 6.5). Si adatta bene a zone parzialmente ombreggiate. La sua coltivazione è diffusa in molte regioni tropicali del mondo, tra cui India, Cina, Sud-est asiatico e America Latina. In Italia, la coltivazione all'aperto è possibile solo in alcune zone del Sud con clima mite, ma è più comune la coltivazione in serra. La parte utilizzata è il rizoma sotterraneo.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Commissione E Tedesca. Monografia sulla Curcumae longae rhizoma.
ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy). Monografia sulla Curcuma.
Revisioni sistematiche e studi clinici randomizzati sull'efficacia della curcumina nell'osteoartrite.
Studi clinici controllati sull'uso della Curcuma per la dispepsia e i disturbi digestivi.
Le estrazioni acquose non sono molto efficaci per la scarsa solubilità dell'OE e dei curcuminoidi in acqua. Uno studio recente ha evidenziato un incremento della motilità degli spermatozoi correlati all'uso di Curcuma in alimentazione, nel contempo può esservi rischio di tossicità cronica. Le sperimentazioni cliniche confermano l'attività anticancerogena/antimutagena della curcumina.
Roma, 10 ago. (Adnkronos Salute) - E' l'incubo dei tennisti e dei golfisti, colpiti da fastidiosi dolori alla parte esterna del braccio vicino al gomito. La tendinite è una forma di infiammazione che provoca gravi fastidi alle articolazioni, specie appunto a spalla e gomito. Oggi una nuova speranza arriva direttamente dalla cucina orientale. Un componete del curry indiano, la curcumina, contrasterebbe i meccanismi biologici che fanno 'accendono' la malattia dei tendini. La scoperta è di un team di ricercatori delle università di Nottingham (Gb) e di Monaco di Baviera. In uno studio che sarà pubblicato a breve sul 'Journal of Biological Chemistry', gli scienziati hanno dimostrato come la curcumina, all'origine del colore giallo brillante 'marchio di fabbrica' della curcuma e del curry, inibisce l'accensione della 'scintilla' che avvia la cascata infiammatoria. "La nostra ricerca non vuole suggerire che il curry, la curcuma e la curcumina sono cure per le condizioni infiammatorie come tendinite e artrite - afferma Ali Mobasheri, autore dello studio - ma crediamo che potrebbero offrire agli scienziati un nuovo trattamento per queste condizioni dolorose anche attraverso l'alimentazione". A chi soffre di tendinite, oggi la medicina mette a disposizione per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione gli antinfiammatori non steroidei (Fans). "Il problema - osservano i ricercatori - sono gli effetti collaterali di questi farmaci: nausea, vomito, bruciore di stomaco, mal di testa, diarrea". Gli scienziati hanno studiato gli effetti positivi della curcumina sulle cellule tendinee umane in coltura. "L'obiettivo principale - sottolineano gli autori - è stato quello di osservare gli effetti che la curcumina ha sui meccanismi infiammatori e degenerativi indotti dalle interleuchine, i mediatori dell'infiammazione. I risultati hanno mostrato che l'introduzione di curcumina impedisce l'accensione e la promozione di un'ulteriore aggressione dell'infiammazione".
L'effetto antiossidante della curcuma è potenziato di 1000 volte se mescolata a poco pepe.
CONTROINDICAZIONI CONTROINDICATA NEI CASI DI OCCLUSIONE DELLE VIE BILIARI, IN CASO DI CALCOLOSI BILIARE E NEI PAZIENTI AFFETTI DA ULCERA PEPTICA. NEI SOGGETTI SOFFERENTI DI ULCERA GASTRODUODENALE O INTESTINALE O IPERSECREZIONE ACIDA, PUÒ ACUTIZZARE LA SINTOMATOLOGIA. UTILIZZARE SU PRESCRIZIONE MEDICA.
AVVERTENZE USARE CON CAUTELA IN CASO DI CALCOLOSI BILIARE ASINTOMATICA, CALCOLI RENALI (SE SI ASSUMONO DOSI ELEVATE), EVITARE IN PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI ANTICOAGULANTI O ANTIAGGREGANTI (RISCHIO POTENZIATO DI SANGUINAMENTO), INTERROMPERE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, IN SOGGETTI PREDISPOSTI PUÒ CAUSARE DISTURBI GASTROINTESTINALI LIEVI (PIROSI O REFLUSSO), CONSULTARE IL MEDICO IN CASO DI DIABETE (POTENZIALE EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE).
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ASPIRINA
EPARINA
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI IPOGLICEMIZZANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI METABOLIZZATI DAL CITOCROMO P450
INSULINA (POTENZIAMENTO)
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto Secco Standardizzato e Titolato (Forma Base)
È la forma più comune in capsule o compresse.
Standardizzazione e Titolazione: L'estratto secco è tipicamente standardizzato per contenere un'alta percentuale di curcuminoidi totali, spesso tra il 90% e il 95%.
Posologia (Uso Anti-infiammatorio/Antiossidante): Per raggiungere effetti terapeutici contro l'infiammazione (es. osteoartrite) o come antiossidante, la dose raccomandata di curcumina pura (non il peso totale dell'estratto) è generalmente di 1 - 3 grammi al giorno, suddivisa in 2-3 somministrazioni.
Posologia (Uso Digestivo): Per sostenere la funzione digestiva, sono sufficienti dosi più basse, tipicamente 250 mg - 500 mg di estratto titolato, prima o durante i pasti.
2. Estratti a Biodisponibilità Aumentata (Forme Speciali)
Queste formulazioni sono state sviluppate per superare il problema dell'assorbimento e sono le più efficaci. Sono spesso più costose ma richiedono dosi di curcumina più basse per ottenere lo stesso effetto.
Sinergia con Piperina: Estratti titolati in curcuminoidi e arricchiti con Piperina (dal Pepe nero).
Posologia: In queste formulazioni, la dose di curcumina necessaria si riduce drasticamente grazie all'aumento di assorbimento (anche di 20 volte). Le dosi efficaci rientrano generalmente tra 500 mg e 1000 mg di estratto combinato al giorno.
Formulazioni Liposomiali o Fitomosomiali (Es. Curcumina Complex): Estratti in cui la curcumina è complessata con fosfolipidi (es. lecitina di soia) o emulsionata per aumentarne l'assorbimento.
Posologia: Grazie all'elevata biodisponibilità, la dose giornaliera può scendere a 250 mg - 500 mg di curcumina complessata al giorno, fornendo un'efficacia terapeutica comparabile a dosi molto più alte di estratto non potenziato.
Bibliografia
Monografie di fitoterapia ed estratti vegetali della Curcuma.
Studi sulla farmacocinetica e sulla biodisponibilità della curcumina e dei suoi complessi.
Ricerche cliniche e raccomandazioni posologiche per l'uso della Curcumina nell'osteoartrite.
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Tisana Digestiva e Colagoga (Azione Biliare)
Questa formulazione sfrutta l'azione amara e colagoga della Curcuma per supportare il fegato e la digestione.
Ingrediente: Rizoma di Curcuma secco (taglio tisana o polvere).
Preparazione: Usare circa 0,5 - 1 grammo di rizoma secco per tazza (circa mezzo cucchiaino di polvere). Preparare come decotto, facendo bollire la Curcuma nell'acqua per 5-10 minuti, poiché è una radice dura. Filtrare.
Posologia: Bere 2 tazze al giorno, preferibilmente prima dei pasti per stimolare la digestione e la bile.
2. Formulazione Sinergica Antinfiammatoria (con Zenzero e Pepe Nero)
Questa combinazione è la più nota per potenziare l'efficacia, anche se la biodisponibilità nella tisana rimane limitata rispetto agli estratti lipidici.
Composizione (Erbe Secche in Polvere):
Curcuma longa (Rizoma in polvere): 2 parti
Zingiber officinale (Zenzero, Rizoma in polvere): 1 parte (per la sinergia antinfiammatoria)
Piper nigrum (Pepe Nero, macinato fresco): piccola quantità (un pizzico a tazza) (essenziale per aumentare la biodisponibilità della curcumina)
Preparazione: Mescolare le polveri. Usare circa 1-2 grammi della miscela per tazza. Mescolare con una piccola quantità di grasso (es. mezzo cucchiaino di olio di cocco o latte intero) in acqua calda, poiché la curcumina è liposolubile, e far bollire brevemente (decotto) o infondere per 10 minuti.
Posologia: Bere 1-3 tazze al giorno, per un'azione di supporto infiammatorio e digestivo continuo.
3. Formulazione Digestiva e Rilassante (con Spezie Calde)
Una miscela piacevole per alleviare il gonfiore e favorire una digestione tranquilla.
Composizione (Erbe Secche):
Curcuma longa (Rizoma): 1 parte
Cardamomo (Elettaria cardamomum - Semi): 1/2 parte (carminativo)
Cannella (Cinnamomum verum - Corteccia): 1/2 parte (digestiva e aromatica)
Preparazione: Usare circa 1-2 grammi della miscela per tazza. Preparare come un decotto breve (5 minuti).
Posologia: Bere una tazza dopo i pasti principali.
Bibliografia
Commissione E Tedesca. Monografia sulla Curcumae longae rhizoma.
ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy). Monografia sulla Curcuma.
Studi di farmacocinetica sull'uso della piperina in combinazione con la curcumina.
Formulari tradizionali ayurvedici per l'uso della Curcuma (Haldi) in combinazione con spezie.
1. Liquore o Amaro di Curcuma
È una preparazione alcolica forte che estrae i curcuminoidi e gli oli essenziali, tipicamente combinata con altre spezie per migliorarne il sapore e le proprietà.
Preparazione (Macerazione Casalinga):
Base: Rizoma di Curcuma fresco (a fette o grattugiato) o in polvere, alcol etilico puro (95°), acqua e zucchero per lo sciroppo.
Procedimento: Il rizoma viene messo a macerare nell'alcol per un periodo variabile (spesso 10-20 giorni) per estrarre i principi attivi, donando al liquido un intenso colore giallo-arancio. Successivamente, si prepara uno sciroppo (acqua e zucchero) che viene aggiunto all'alcol filtrato per abbassarne la gradazione e addolcirlo. Spesso vengono aggiunte spezie sinergiche come Zenzero, Pepe nero e scorze di agrumi per bilanciare il sapore amaro e migliorare l'assorbimento.
Uso: Consumato come digestivo dopo i pasti. L'azione coleretica e colagoga della Curcuma, combinata con l'effetto stimolante dell'alcol, favorisce la funzione digestiva.
2. Vino Aromatizzato alla Curcuma (Curcuma Wine)
Meno comune del liquore, è un vino medicato o aromatizzato.
Preparazione:
Base: Vino bianco secco o un vino da dessert.
Procedimento: La polvere o il rizoma secco di Curcuma vengono messi in infusione nel vino, spesso insieme a miele o zucchero e spezie riscaldanti come la Cannella.
Uso: Usato in piccole dosi come tonico o come blando digestivo in alcune tradizioni popolari.
Bibliografia
Formulari storici e ricettari erboristici per la preparazione di amari e liquori medicinali.
Letteratura popolare sull'uso della Curcuma nella preparazione di bevande salutistiche e digestive.
Riferimenti all'impiego di rizomi e spezie nella vinificazione e aromatizzazione tradizionale.
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
Il prodotto che si trova comunemente in commercio come "Miele alla Curcuma" è in realtà un miele aromatizzato, creato miscelando miele (solitamente di acacia o millefiori per la sua neutralità) con polvere o estratto del rizoma di Curcuma.
La Curcuma è il componente principale della polvere del 'curry'.
Pollo alla Curcuma:
1 pollo di medie dimensioni 2 grosse cipolle 2 spicchi d'aglio 500g di pomodori maturi o pelati Olio e.v. 1 cucchiaio di curcuma Sale, peperoncino 1 cucchiaio di mandorle spellate e tostate.
Togli la pelle al pollo e taglialo a pezzi. Taglia la cipolla, l'aglio e l i pomodori., fai cuocere per alcuni min.
Aggiungi il pollo a pezzi, cuocere ancora per alcuni minuti e aggiungere la curcuma e il peroncino Copri e lascia cuocere a fuoco medio per altri 45 min. Aggiungi le mandorle e fai cuocere ancora a fuoco lento per 10 minuti. Servire se si desidera con del riso bollito.
DROGHE ATTIVE SUL FEGATO
Le varie patologie del fegato e della cistifellea portano a una insufficiente produzione o alterato rilascio di bile o alla formazione di calcoli nelle vie biliari oppure a una sofferenza delle cellule epatiche. Le droghe attive sui meccanismi biliari e sul fegato vengono chiamate
a) Coleretici, se producono un aumento del succo biliare e si suddividono in:- Coleretici veri, se aumentano la secrezione dei costituenti biliari (Carciofo, Curcuma, Combreto, Calendula, Melanzana, Enula, Tarassaco);- Idrocoleretici, se aumentano la secrezione del componente acquoso biliare aumentando la fluidità (Lavanda, Menta, Melissa, Timo).
b) Colaghoghi, se accelerano il deflusso dal fegato alla cistifellea o da questa nell'intestino e possono essere suddivise in:- Fluidificanti della bile, se accelerano il deflusso abbassandone la viscosità (Boldo);- Colecistocinetici, se aumentano l'escrezione della bile stimolando le contrazioni della cistifellea (Boldo, Carciofo, Rabarbaro, Tuorlo d'uovo, Olio d'oliva).
c) Protettivi o detossicanti del fegato, se contribuiscono a normalizzare la struttura delle biomembrane dell'epatocita, migliorandone la funzione (Cardo mariano, Melanzana, Rosmarino).
d) Preventivi della calcolisi biliare o epatica e da impiegarsi per l'espulsione di piccoli calcoli (microlitiasi).I calcoli possono formarsi nella cistifellea (calcolosi biliare colecistica) o, più raramente, nei condotti biliari (calcolosi biliare epatica). Il sintomo caratteristico è la colica prodotta dalle contrazioni attraverso le quali l'organismo tenta di eliminare il calcolo spingendolo nell'intestino. Le erbe utili ad azione colagoga-coleretica e fluidificante sono: Boldo, Combreto, Carciofo. Anche e soprattutto l'olio d'oliva, assunto a digiuno a dose di 1-4 cucchiai, è utile alla espulsione di piccoli calcoli. Attenzione, comunque a questo tipo di automedicazione perché in questa patologia, molto spesso è più utile non 'smuovere' il calcolo che potrebbe andare ad ostruire le vie biliari procurando una situazione risolvibile solo con trattamento chirurgico di urgenza.
[Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
"L'Oro delle Indie" e il Suo Uso Sacro
Antichità: La Curcuma è utilizzata in India da oltre 4.000 anni, non solo come spezia ma anche come colorante (tessile e cosmetico) e in cerimonie religiose.
Significato Spirituale: Nella cultura indiana, il colore giallo-arancio brillante della Curcuma è considerato sacro e di buon auspicio. È associato alla purezza, alla fertilità e all'energia del sole. Viene ampiamente utilizzata in riti matrimoniali e cerimonie religiose indù.
La Curcumina come Pigmento: La curcumina, il principale componente attivo, è il pigmento naturale responsabile del colore. Era ed è ancora usata per tingere le vesti dei monaci buddisti.
Le Origini del Nome e l'Equivoco dello Zafferano
Nome: Il nome generico Curcuma deriva probabilmente dalla parola araba kurkum, che significa zafferano.
"Zafferano delle Indie": In passato, veniva spesso chiamata "Zafferano delle Indie" per via del suo colore intenso e del suo uso come colorante alimentare meno costoso e più accessibile dello zafferano vero (Crocus sativus).
Medicina Ayurvedica e Medicina Cinese
Uso Olistico: Nella medicina tradizionale indiana (Ayurveda) e nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), la Curcuma è considerata una delle erbe più importanti. È classificata come una spezia "calda".
Trattamenti: Viene impiegata per trattare disturbi digestivi, infiammazioni, epatopatie, problemi cutanei e per purificare il corpo, un utilizzo che ha trovato ampie conferme negli studi scientifici moderni.
Curiosità Popolari e Moderne
Golden Milk (Latte d'Oro): Una bevanda popolare basata sulla Curcuma, tradizionalmente preparata con latte e miele (o altri dolcificanti). È diventata una moda diffusa in Occidente negli ultimi anni come tonico antinfiammatorio e bevanda rilassante.
Il Ruolo del Grasso e della Piperina: Una curiosità legata all'uso alimentare è la necessità di combinarla con un grasso (olio, latte) e, in ambito terapeutico, con la piperina (dal pepe nero). Questo perché la curcumina è liposolubile e ha una bassa biodisponibilità, e la piperina ne incrementa l'assorbimento. La tradizione indiana lo faceva intuitivamente, consumando la Curcuma all'interno di pasti ricchi di grassi e in combinazione con il pepe.
Rilevazione di Acidità: La curcumina agisce come un indicatore di pH naturale. Il suo colore giallo brillante diventa rosso-brunastro in presenza di sostanze alcaline.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Aggarwal, B.B., et al. (2007). Curcumin: the Indian solid gold. Advances in Experimental Medicine and Biology, 595, 1-75.
Jurenka, J.S. (2009). Anti-inflammatory properties of curcumin, a major constituent of Curcuma longa: a review of preclinical and clinical research. Alternative Medicine Review, 14(2), 141-153.
Prasad, S., & Aggarwal, B.B. (2011). Turmeric, the golden spice: From traditional medicine to modern medicine. In Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects (2nd ed.). CRC Press.
Hewlings, S.J., & Kalman, D.S. (2017). Curcumin: A review of its effects on human health. Foods, 6(10), 92.
Hatcher, H., et al. (2008). Curcumin: From ancient medicine to current clinical trials. Cellular and Molecular Life Sciences, 65(11), 1631-1652.