Verbena Officinalis Subsp. Officinalis, Verbena Officinalis Var. Latiloba Sennen, Vitex ×adulterina Hausskn., Verbena Abbreviata, Verbena Erecta, Verbena Glandulifera, Verbena Hastata, Verbena Lamprophylla, Verbena Officinalis F. Albiflora, Verbena Officinalis F. Rosea, Verbena Officinalis Subsp. Abbreviata, Verbena Officinalis Subsp. Bracteosa, Verbena Officinalis Subsp. Macrostachya, Verbena Officinalis Subsp. Officinalis, Verbena Officinalis Subsp. Prostrata, Verbena Officinalis Subsp. Teucriifolia, Verbena Officinalis Var. Abbreviata, Verbena Officinalis Var. Bracteosa, Verbena Officinalis Var. Erecta, Verbena Officinalis Var. Glandulifera, Verbena Officinalis Var. Macrostachya, Verbena Officinalis Var. Multibracteata, Verbena Officinalis Var. Prostrata, Verbena Officinalis Var. Teucriifolia, Verbena Patula, Verbena Spuria, Verbena Teucriifolia, Verbena Vera
PIANTA ERBACEA PERENNE O ANNUALE ALTA 30-80 CM, CON FUSTI ERETTI, RAMIFICATI, QUADRANGOLARI E SCABRI. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, LE INFERIORI SPESSO LOBATE O DIVISE, LE SUPERIORI LANCEOLATE O OBLUNGHE, SESSILI O BREVEMENTE PICCIOLATE, CON MARGINE DENTATO O INCISO, DI COLORE VERDE. I FIORI SONO PICCOLI, DI COLORE LILLA O LAVANDA PALLIDO, RIUNITI IN SPIGHE SOTTILI E ALLUNGATE ALL'APICE DEI FUSTI E DEI RAMI. IL CALICE È TUBOLARE CON CINQUE DENTI ACUTI. LA COROLLA È GAMOPETALA CON CINQUE LOBI DISUGUALI. GLI STAMI SONO QUATTRO, DIDINAMI, INCLUSI NEL TUBO COROLLINO. L'OVARIO È SUPERO E QUADRILOCULARE. IL FRUTTO È UNO SCHIZOCARPO CHE SI DIVIDE IN QUATTRO NUCULE MONOSPERME, STRETTE E OBLUNGHE, RACCHIUSE NEL CALICE PERSISTENTE. LA FIORITURA AVVIENE IN ESTATE.
IN ESTATE, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, CON PICCHI IN LUGLIO-AGOSTO. I FIORI SONO PICCOLI, LILLA O BIANCASTRI, RIUNITI IN SPIGHE SOTTILI
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ AZZURRINO
________ BIANCO
________ BIANCO-ROSATO
________ ROSA-VIOLACEO
________ ROSATO
Ampiamente diffusa in Europa, Asia e Nord Africa, e naturalizzata in molte altre parti del mondo, inclusa l'Italia. Predilige ambienti disturbati e aperti come bordi stradali, campi incolti, ruderi, scarpate, fossi e giardini. Cresce bene in una varietà di suoli, da argillosi a sabbiosi, anche poveri e secchi, con esposizione al sole pieno o parziale. In Italia è molto comune in tutte le regioni, dalle pianure fino alla fascia montana, in diverse tipologie di ambienti antropizzati e naturali aperti. La sua capacità di adattarsi a diverse condizioni di suolo e di luce contribuisce alla sua ampia distribuzione.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
F. Capasso, G. Grandolini, A. A. Izzo. Farmacognosia: Farmaci Naturali, Loro Preparazioni e Impiego Terapeutico.
ESCOP (European Scientific Co-operative on Phytotherapy). Documenti sulle indicazioni cliniche della Verbena officinalis.
Kubica P, Szopa A, Dominiak J, Luczkiewicz M, Ekiert H. Verbena officinalis (Common Vervain) – A Review on the Investigations of This Medicinally Important Plant Species. Planta Med.
Autori vari. Revisioni scientifiche e studi preclinici sull'attività sedativa e spasmolitica della Verbena officinalis.
Utilizzata per alleviare la tensione nervosa, l'ansia lieve e come coadiuvante nei disturbi del sonno dovuti a stress e agitazione.
Utile per favorire la digestione lenta e pesante. Grazie ai glicosidi iridoidi e ai fenilpropanoidi, esercita un'azione spasmolitica sulla muscolatura liscia (riducendo gli spasmi gastrointestinali). Studi preclinici suggeriscono anche una potenziale attività epatoprotettiva.
Usata nel trattamento sintomatico delle infiammazioni delle vie aeree superiori (spesso in sinergia in prodotti complessi). Può essere usata localmente come antinfiammatorio e astringente per lievi irritazioni orali o cutanee.
Supporto tradizionale per la promozione della lattazione (azione galattogoga).
CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA, ALLERGIA ACCERTATA, IPOTIROIDISMO, USO CONTEMPORANEO CON ANTICOAGULANTI O SEDATIVI, ETÀ PEDIATRICA SOTTO I 12 ANNI
AVVERTENZE USO PROLUNGATO PUÒ CAUSARE IRRITAZIONE GASTRICA, EVITARE DOSAGGI ELEVATI, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, MONITORARE IN CASO DI TERAPIE ORMONALI, TEST CUTANEO PRIMA DELL'USO TOPICO
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ASPIRINA
BARBITURICI
EPARINA
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
FARMACI ANSIOLITICI
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI METABOLIZZATI DAL CITOCROMO P450
FARMACI PER TIROIDE (LEVOTIROXINA)
FARMACI SEDATIVI DEL SNC
TERAPIE ORMONALI
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto Secco (in Capsule/Compresse)
È la forma che permette il dosaggio più preciso, sebbene la titolazione non sia sempre specificata nella pratica commerciale comune.
Standardizzazione/Titolazione: Spesso standardizzato per il contenuto di flavonoidi o di iridoidi glicosidici (es. Verbenaloside o Cornina), che sono considerati i principali responsabili delle attività biologiche.
Posologia (Uso Generale/Tonico Nervoso): Il dosaggio consigliato per l'estratto secco titolato è generalmente compreso tra 300 - 600 mg di estratto per dose, assunto una o due volte al giorno.
Nota sul Dosaggio: Questo dosaggio mira a fornire un equivalente di droga secca che rientri nell'intervallo terapeutico riconosciuto per la droga grezza.
2. Tintura Madre (Estratto Idroalcolico)
La Tintura Madre (TM) è la preparazione liquida più diffusa e segue i rapporti droga/solvente stabiliti dalle Farmacopee.
Standardizzazione: Preparazione che sfrutta un solvente idroalcolico per estrarre la gamma completa di principi attivi.
Posologia (Uso Sedativo e Digestivo): Il dosaggio standard è di circa 40 - 60 gocce, diluite in poca acqua, da assumere 2 - 3 volte al giorno. Per i disturbi del sonno, l'ultima somministrazione è tipicamente la sera.
3. Droga Essiccata (Infuso/Tisana)
Seppur non standardizzata chimicamente, la droga essiccata ha un dosaggio ben consolidato nell'uso tradizionale e fitoterapico.
Posologia: La dose media è di 1 - 1,5 grammi di parte aerea fiorita essiccata per tazza, in infusione. Si possono assumere 2 - 3 tazze al giorno (per un totale giornaliero di circa 2 - 4,5 grammi di droga).
Bibliografia
European Scientific Co-operative on Phytotherapy (ESCOP). Monografie sulla Verbena officinalis.
F. Capasso, G. Grandolini, A. A. Izzo. Farmacognosia: Farmaci Naturali.
Revisioni e studi sulla farmacocinetica e posologia degli estratti di Verbena.
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Tisana Rilassante e per il Sonno (Azione Sedativa)
Questa formulazione è mirata a sfruttare l'azione ansiolitica della Verbena Officinale, potenziata da erbe che agiscono sul sistema nervoso centrale per favorire il riposo.
Ingrediente Base: Parte Aerea di Verbena Officinale (Verbena officinalis).
Erba Sinergizzante: Tiglio (Tilia cordata infiorescenze). Il Tiglio aggiunge un effetto rilassante e antispasmodico, ideale per combattere l'insonnia da tensione nervosa.
Dosaggio (per tazza):
Verbena Officinale: 1,0 - 1,5 grammi di droga essiccata.
Tiglio: 0,5 - 1,0 grammo di infiorescenze.
Preparazione: Infondere le erbe in 200-250 ml di acqua bollente per 5-10 minuti. Filtrare.
Posologia Sicura: Bere 2-3 tazze al giorno, in particolare una alla sera prima di coricarsi.
2. Tisana Digestiva e Antispasmodica
Questa miscela mira a lenire spasmi e disturbi digestivi, spesso correlati a tensione nervosa (come nel colon irritabile).
Ingrediente Base: Parte Aerea di Verbena Officinale (Verbena officinalis).
Erba Sinergizzante: Melissa (Melissa officinalis foglie), che potenzia l'azione spasmolitica, carminativa e rilassante sul tratto gastrointestinale.
Dosaggio (per tazza):
Verbena Officinale: 1,0 grammo.
Melissa: 1,0 - 1,5 grammi.
Preparazione: Infondere in acqua bollente per 7-10 minuti.
Posologia Sicura: 1-2 tazze dopo i pasti principali, se si avvertono pesantezza, spasmi o gonfiore.
3. Formulazione in Estratto Idroalcolico (Tintura Madre)
La Tintura Madre (TM) è la forma liquida che permette un dosaggio più concentrato e preciso dei principi attivi come i glicosidi iridoidi.
Formulazione: Estratto Idroalcolico di Verbena Officinale.
Dosaggio Standardizzato: Circa 40 - 50 gocce, diluite in poca acqua, assunte 2-3 volte al giorno.
Indicazione: Per il supporto generale del tono nervoso e la funzionalità digestiva.
Bibliografia
F. Capasso, G. Grandolini, A. A. Izzo. Farmacognosia: Farmaci Naturali, Loro Preparazioni e Impiego Terapeutico.
ESCOP (European Scientific Co-operative on Phytotherapy). Documenti sull'impiego della Verbena officinalis.
Kubica P, Szopa A, Dominiak J, Luczkiewicz M, Ekiert H. Verbena officinalis (Common Vervain) – A Review on the Investigations of This Medicinally Important Plant Species. Planta Med.
Revisioni sulle associazioni di erbe per il trattamento dei disturbi digestivi e del sonno.
Tintura Vinosa o Vino alla Verbena.
Ingredienti
Verbena Officinale (sommità fiorite essiccate): 5 grammi
Vino Bianco (secco, di buona qualità): 100 millilitri (o un litro per aumentare le dosi in proporzione)
Metodo di Preparazione (Macerazione a Freddo)
Mettere le sommità fiorite essiccate di Verbena Officinale in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
Versare il vino bianco fino a coprire completamente la droga.
Lasciare macerare il composto in un luogo fresco e al riparo dalla luce per un periodo di circa 5 giorni (alcune ricette tradizionali prolungano fino a 7-10 giorni, ma i 5 giorni sono un riferimento comune). Agitare il contenitore una volta al giorno.
Trascorso il tempo di macerazione, filtrare il vino attraverso una garza fine o un colino a maglie strette per eliminare i residui vegetali.
Il liquido ottenuto è la Tintura Vinosa di Verbena Officinale.
Uso
La Tintura Vinosa (o Vino alla Verbena) è utilizzata per la sua azione digestiva.
Azione: Amaro-tonica e digestiva. I principi amari della Verbena stimolano le secrezioni salivari e gastriche, preparando l'organismo alla digestione.
Posologia (Uso Tradizionale): Si consuma un piccolo bicchierino (circa 20-30 ml) prima dei pasti principali.
Cautela: L'uso deve essere moderato per il contenuto alcolico e si sconsiglia l'uso frequente o elevato, specialmente a persone con problemi alcolici o in gravidanza (la Verbena è controindicata in gravidanza).
Bibliografia
F. Capasso, G. Grandolini, A. A. Izzo. Farmacognosia: Farmaci Naturali, Loro Preparazioni e Impiego Terapeutico.
Riferimenti di farmacopee e testi di erboristeria tradizionale italiana e francese.
P. L. Bettiol, M. B. Cioni. Curarsi con le Erbe e le Piante.
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
Considerata una pianta mellifera e viene regolarmente visitata dalle api, in quanto produce nettare durante il periodo di fioritura (che si estende generalmente dall'estate all'inizio dell'autunno).
Tuttavia, il miele monoflora di Verbena Officinale è estremamente raro e non costituisce una produzione commerciale significativa o comune, poiché la pianta cresce spesso in modo sparso e non forma grandi appezzamenti. I suoi contributi tendono a confluire nei mieli di millefiori.
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
In virtù della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubertà e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga è attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi
Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia.
Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato è alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per sé causa però numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, è diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si è infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attività di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione è di difficile interpretazione epidemiologica e non può essere trasferita alle popolazioni occidentali né ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perché molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
Bibliografia:
J Nutr 2001;131:2957-62.
Cancer Res 2005;65:879-86.
J Clin Oncol 2002;15:1449-55.
J Clin Oncol 2000;18:1068-74.
J Epidemiol 2010;20:83-9.
Nutr J 2008;7:17. CDI
Palozzo A.C., Falci C., Zovato S.
Istituto Oncologico Veneto IRCCS
L'Erba Sacra (Herba Sacra): Questo è il nome storico più famoso. Per gli Antichi Romani, la Verbena era considerata un'erba sacra, usata dai sacerdoti (spesso chiamati verbenarii o fetiales) per purificare gli altari e le case e per sigillare patti e trattati di pace. I messaggeri di pace romani portavano spesso un ramoscello di verbena come simbolo di inviolabilità.
Magia e Druidi: I Druidi gallici e britannici ritenevano la Verbena un'erba fondamentale e magica, usandola in rituali di purificazione, per predire il futuro e per preparare pozioni d'amore o per attirare la fortuna.
La "Lacrima di Iside": Nella mitologia egizia, la pianta era associata alla dea Iside, che si diceva avesse pianto lacrime per la morte del marito Osiride, e da cui sarebbe nata la Verbena.
L'Erba della Croce: Nella tradizione cristiana popolare, si credeva che la Verbena fosse stata usata per medicare le ferite di Cristo sulla Croce. Da qui derivava la credenza che avesse il potere di fermare le emorragie e curare ogni male, legandola indissolubilmente alla sfera del sacro e del miracoloso.
L'Erba del Voodoo: Nelle tradizioni popolari afro-caraibiche (come il Voodoo haitiano e la Hoodoo), la Verbena (spesso confusa con l'Erba Luigia) è un ingrediente essenziale nei rituali di protezione, purificazione e per allontanare gli spiriti maligni.
Curiosità e Usi Popolari
Rimedio Contro il Malocchio: In molte culture europee, portare con sé o appendere la Verbena in casa era un popolare rimedio contro il malocchio, le stregonerie e gli incantesimi.
Rimedio per l'Ispirazione: Veniva creduta un'erba di ispirazione. Si pensava che portasse fortuna e arguzia, tanto da essere spesso consigliata a poeti e scrittori per migliorare la creatività.
Contro l'Emicrania e i Morsi: Nella medicina popolare era un antico rimedio sia per curare l'emicrania (se portata intorno alla testa) sia come antidoto per morsi velenosi, sebbene oggi quest'ultima proprietà non sia supportata dalla scienza.
Differenza con l'Erba Luigia: È importante notare che, a causa della somiglianza dei nomi, la Verbena officinalis viene spesso confusa in cucina e nei liquori con la Verbena Odorosa (Aloysia citrodora o Erba Luigia), che è molto più aromatica (sentore di limone) e dolce. La V. officinalis ha un sapore più amaro e marcato.
Talismano d'Amore: Nel folklore, si diceva che se una donna strofinava le mani con succo di Verbena, poteva usarle per incantare e conquistare un uomo al primo tocco.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
Calvo, M. I. (2006). "Anti-inflammatory and analgesic activity of the topical preparation of Verbena officinalis L." Journal of Ethnopharmacology, 107(3), 380-382.
Deepak, M., & Handa, S. S. (2000). "Anti-inflammatory activity and chemical composition of extracts of Verbena officinalis." Phytotherapy Research, 14(6), 463-465.
Speroni, E., et al. (2007). "Anti-inflammatory and cicatrizing activity of Verbena officinalis L. leaves." Journal of Ethnopharmacology, 110(2), 378-384.
European Medicines Agency (EMA) (2010). "Assessment report on Verbena officinalis L., herba." EMA/HMPC/603583/2009.
Móricz, Á. M., et al. (2018). "LC-MS and GC-MS profiling of Verbena officinalis L. extracts and their in vitro cytotoxic activity." Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, 149, 270-277.
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