Scheda completa dell'erba

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ALCHEMILLA
Alchemilla vulgaris L. var. sylvestris Asch. et Gr.





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CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Rosidae
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
Alchimilla, Erba Stella, Erba Rossa, Ventaglina, Zampa Di Leone, Common Lady´s Mantle, Manteau Des Dames, Alchémille Commune, Pastoral Lady´s Mantle, Hairy Lady´s Mantle

SINONIMI DEL NOME BOTANICO
Alchemilla monticola Opiz, Alchemilla pastoralis Buser, Alchirnilla vulgaris Clus.

HABITAT
Prati e margini dei boschi fino a 2000 mt. di altitudine in posizioni semi-ombreggiate e senza ristagni di acque.

DESCRIZIONE BOTANICA
PIANTA ERBACEA PICCOLA CON RIZOMA LEGNOSO ALTA UN PALMO. I FIORI PICCOLISSIMI- GIALLI- SONO RACCOLTI IN CORIMBI CHE FORMANO UNA PANNOCCHIA

FIORITURA O ANTESI
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Primavera, Estate

COLORI OSSERVATI NEL FIORE
________ BIANCO-CREMA
________ GIALLOGNOLO
________ VERDE-CHIARO


PERIODO BALSAMICO
Luglio, Metà Estate

DROGA UTILIZZATA
FOGLIE O PIANTA INTERA

PRINCIPI ATTIVI
Tannini, principio amaro, olio essenziale, fitosteroli, flavonoidi, acido salicilico tracce.

TOSSICITÀ
NESSUNA

CONTROINDICAZIONI
NESSUNA CONTROINDICAZIONE ALLE DOSI TERAPEUTICHE NORMALI ECCETTO IPERSENSIBILITA´ INDIVIDUALE E ASSUNZIONE PROLUNGATA CON ALTRI FARMACI.

AVVERTENZE
L'USO NELLA DISMENORREA, COLON IRRITABILE E REUMATISMI È IMPROPRIO.

INTERAZIONI O INCOMPATIBILITÀ
FARMACI PER OS (RIDUCE ASSORBIMENTO)

ATTIVITÀ TERAPEUTICA
DUBBIA O NON CONFERMATA

ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
APPARATO URO-GENITALE
BOCCA
CAVO ORO-FARINGEO
FARINGE E VIE AEREE SUPERIORI
GENGIVE
GOLA
GONADI (TESTICOLI E OVAIE)
INTESTINO
INTESTINO CRASSO
INTESTINO TENUE
LARINGE
MUCOSE NASALI
ORGANI DIGESTIVI
ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
ORGANI EMUNTORI
ORGANI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
OSSA - CARTILAGINI - ARTICOLAZIONI
PENE
RENI
SENI PARANASALI
SISTEMA ENDOCRINO
SISTEMA IMMUNITARIO
SISTEMA NERVOSO ENTERICO
STOMACO
TESTICOLI
TUBO GASTRO-ENTERICO
TUTTO IL CORPO
UTERO
UTERO E OVAIE
VAGINA
VASI SANGUIGNI CAPILLARI
VESCICA URINARIA
VIE URINARIE

PROPRIETÀ E INDICAZIONI
+++DIARREA
+++DIARREA (ANTIDIARROICO ASTRINGENTE)
+++EMORRAGIE (MENORRAGIE)
++ALIMENTO
++AMENORREA E IPOMENORREA
++COLITE
++COLLUTTORIO ASTRINGENTE ORO-FARINGEO
++COLON IRRITABILE
++DISMENORREA E OLIGOMENORREA
++DIURETICO
++EMMENAGOGO
++EMORRAGIE (GENGIVALI)
++INFEZIONI (CAVO OROFARINGEO)
++INFEZIONI (GASTROINTESTINALI)
++INFIAMMAZIONI (APPARATO URO-GENITALE)
++INFIAMMAZIONI (CAVO ORALE)
++LEUCORREA
+ANTISETTICO
+DIGESTIVO EUPEPTICO STOMACHICO
+DISPEPSIA O CATTIVA DIGESTIONE
+FRAGILITÀ CAPILLARE (APP.CIRCOLATORIO)
+REUMATISMI E DOLORI REUMATICI
+VASOPROTETTORE CAPILLAROTROFO

ERBE SINERGICHE
AGNOCASTO
CIMICIFUGA
SALSAPARIGLIA
VERBENA OFFICINALE

ESTRATTI
  • Alchemilla Estratto Fluido
    2-3 g al giorno
  • Alchemilla Estratto Secco
    200 mg per capsula 1-2 cps 3 volte al giorno
  • Alchemilla Tisana
    Infuso: 3-4 cucchiaini in 150 ml di acqua bollente per 10 min.Decotto: 1 g per tazza - 2 tazze al giorno.Macerato: lasciare in acqua a temperatura ambiente per qualche ora. 3 tazze al giorno fra i pasti
  • Alchemilla Tintura Madre
    Preparata da pianta fresca tit.alcol.45° XXX gtt 2-3 volte al giorno

  • NOTE DI FITOTERAPIA
    Non esistono conferme scientifiche per le attività terapeutiche.

    FITOALIMURGIA (uso in cucina)
    Foglie fresche:
     • In insalate miste

    UTILE DA SAPERE
    PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
    In virtù della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubertà e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
    Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
    Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga è attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
    Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"

    Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia
    Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato è alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per sé causa però numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, è diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si è infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attività di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione è di difficile interpretazione epidemiologica e non può essere trasferita alle popolazioni occidentali né ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perché molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
    Bibliografia: ? J Nutr 2001;131:2957-62. ? Cancer Res 2005;65:879-86. ? J Clin Oncol 2002;15:1449-55. ? J Clin Oncol 2000;18:1068-74. ? J Epidemiol 2010;20:83-9. ? Nutr J 2008;7:17. CDI #nnn# ? Palozzo A.C., Falci C., Zovato S. Istituto Oncologico Veneto IRCCS

    ANNOTAZIONI
    Alchemilla deriva dal latino ALCHEMIA poiché era usata dagli alchimisti che ne usavano il fiore per tentare di fabbricare l´oro. Era pure credenza comune che potesse far ritornare la verginità e il turgore dei seni. Le foglie secche - che somigliano a quelle di Malva - possono aromatizzare il tè e fresche sono usate per aromatizzare le insalate.



    BIBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

       



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