CARATTERISTICHE DEL MIELE... ⇩ ⇧
Considerata pianta mellifera, sebbene la sua fioritura, che avviene in tarda estate e autunno, la renda una fonte di nettare meno comune ma molto importante per le api in un periodo dell'anno in cui altre fioriture scarseggiano. Il miele prodotto è noto come miele di carrubo.Colore: Il miele di carrubo ha un colore molto scuro, che varia dall'ambra intenso a un marrone quasi nero.
Sapore: Il sapore è forte, intenso e persistente. Si distinguono note di caramello, frutta secca e talvolta un retrogusto leggermente tostato. È un miele mediamente dolce e non stucchevole.
Aroma: L'aroma è caratteristico e pungente, con sentori di caramello, legno e a volte note che richiamano il baccello stesso del carrubo.
Cristallizzazione: Il miele di carrubo tende a cristallizzare lentamente e in modo irregolare, formando cristalli piuttosto grossolani.
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USO ALIMENTARE... ⇩ ⇧
La farina di carruba è l'uso culinario più diffuso e viene impiegata come sostituto salutare del cacao in molte ricette.
Sostituto del cacao: Grazie al suo sapore naturalmente dolce e al colore scuro, viene usata come alternativa senza glutine e senza caffeina al cacao in polvere. È l'ideale per chi cerca un sapore simile al cioccolato ma più delicato e meno amaro.
Dolci da forno: È un ingrediente versatile per torte, biscotti, muffin e pane. Aggiunge umidità, un sapore caramellato e una consistenza soffice.
Bevande: Si scioglie facilmente in bevande calde come il latte o in frullati e frappè, creando bevande ricche e nutrienti.
Addensante: Per il suo alto contenuto di fibre, la farina di carruba è un eccellente addensante naturale per zuppe, salse e budini.
Sciroppo di carruba
Dalla polpa dei baccelli si può anche estrarre uno sciroppo denso e scuro, usato come dolcificante naturale.
Dolcificante naturale: Ha un sapore ricco e fruttato, con note di caramello e melassa. È un'ottima alternativa allo zucchero raffinato per dolcificare pancake, yogurt, gelati e dessert.
Tradizione culinaria: Lo sciroppo è un ingrediente chiave in molte ricette tradizionali del Mediterraneo e del Medio Oriente, dove viene utilizzato per preparare dolci e bevande.
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DROGHE ANTIDIARROICHE E DISINFETTANTI INTESTINALI... ⇩ ⇧
DROGHE ANTIDIARROICHE E DISINFETTANTI INTESTINALI
Le droghe antidiarroiche possono essere suddivise in:
1) antidiarroici che bloccano la peristalsi intestinale con azione parasimpaticolitica (Belladonna, Giusquiamo, Stramonio) o ad attività miolitica (Papaverina);
2) antidiarroici ad azione protettiva di cui fanno parte:
a) polveri inerti (argilla ventilata, carbone vegetale) che proteggono la mucosa rivestendola di un sottile strato;
b) droghe tanniche (Ratania, Rovere, Bistorta, Salcerella, Tormentilla, Rosa rossa, Carrubo, Olmo, Sorbo rosso), che coagulano gli essudati presenti nell'intestino e vasocostringono i capillari attenuando l'iperemia;
c) droghe mucillaginose (Malva, Altea, Lino), che formando con l'acqua sospensioni vischiose, attenuano l'intensità degli stimoli irritativi per il loro potere antiinfiammatorio.
Le droghe disinfettanti intestinali agiscono sui processi infiammatori acuti dell'intestino tenue (enteriti) e del colon (coliti), qualunque sia l'origine del disturbo (tossinfezioni alimentari, batteriche o parassitarie) con un meccanismo antibiotico e antimicrobico. Tra le varie erbe studiate primeggiano la Salcerella e la Tormentilla che, hanno anche azione tannica astringente.
[Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
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NOTE VARIE E STORICHE... ⇩ ⇧
Si ritiene che i legumi del Carrubo siano stati l'alimento usato nel deserto da San Giovanni Battista. In passato si usavano i semi come unità di misura per l'oro (da cui sarebbe derivato l'attuale termine ´carato´). La farina di carruba agisce per azione chimica e fisica. Essa ha capacità di assorbire grandi quantità di acqua per circa 50-100 volte il suo peso. La farina, mista ad oli e burri vegetali che la rendono particolarmente gradevole, è usata come sostituto del cacao. Inoltre rientra come ingrediente addensante nella preparazione di bevande, dolci, condimenti, carni conservate, ecc. Normalmente viene indicata dalla sigla E410.
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