Scheda completa dell'erba

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RHODIOLA
Rhodiola rosea L.





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CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Rosidae
Ordine: Saxifragales
Famiglia: Crassulaceae
Sottofamiglia: Sedoideae
Tribù: Sedeae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
Radice Idea, Roseroot Stonecrop, King´s-Crown, Aaron's rod, Rose Root, Roseroot, Golden root, Arctic root, Rhodiole, Orpin odorant, Rozenwurz, Hong Jing Tian, Iwa-Benkei, Rodiola Rozovaja, Zolotoj Koren

SINONIMI DEL NOME BOTANICO
Sedum rosea (L.) Scop., Sedum rhodiola DC., Rhodiola arctica Boriss., Rhodiola iremelica Boriss., Rhodiola scopolii Simonk., Sedum scopolii Simonk.

FIORITURA O ANTESI
Giugno, Luglio, Agosto, Fine Primavera, Estate

COLORI OSSERVATI NEL FIORE
________ ARANCIO
________ GIALLO
________ GIALLO-ARANCIO
________ GIALLO-CHIARO
________ GIALLO-VERDASTRO
________ GIALLO-VERDE
________ MARRONCINO


PERIODO BALSAMICO
Marzo, Aprile, Maggio, prima della fioritura

DROGA UTILIZZATA
RADICE

PRINCIPI ATTIVI
Glicosidi fenilpropanoidi: Salidroside Rosavidina

ERBA ALTERNATIVA
ELEUTEROCOCCO

TOSSICITÀ
RELATIVA A QUANTO SPECIFICATO

CONTROINDICAZIONI
VEDERE NOTE

AVVERTENZE
PER USO PROLUNGATO E O IN CONCOMITANZA DI ASSUNZIONE DI FARMACI CONSULTARE IL MEDICO

INTERAZIONI O INCOMPATIBILITÀ
CAFFEINA
Destrometorfano
LOSARTAN
Midazolam
Omeprazolo

ATTIVITÀ TERAPEUTICA
CONFERMATA

ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
CERVELLO
CUORE
ORGANI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
ORGANI UDITIVI
SISTEMA CIRCOLATORIO
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (NEUROVEGETATIVO)
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
SISTEMA NERVOSO ENTERICO
TUTTO IL CORPO

PROPRIETÀ E INDICAZIONI
?ARITMIE CARDIACHE E PALPITAZIONI (ANTIARITMICO CARDIACO)
+++ADATTOGENO
+++NOOTROPO
++ACUFENE
++AFRODISIACO
++DEPRESSIONE NERVOSA O PSICHICA
++FAME NERVOSA
++IMPOTENZA SESSUALE

ERBE SINERGICHE
ELEUTEROCOCCO
GINSENG
SCHISANDRA
TABEBUIA
UNCARIA
WITHANIA

NOTE DI FITOTERAPIA
L'attività adattogena della Rhodiola agisce anche sulle prestazioni fisiche accorciando il tempo di recupero muscolare dopo esercizio fisico (aumenta la sintesi delle proteine ed i livelli di ATP nel tessuto muscolare striato). Si è evidenziato anche un'attività cardioprotettiva e antiadrenergica con aumentati livelli plasmatici di beta-endorfine.

Sperimentalmente sono stati studiati gli effetti di prodotti a base di Rodiola sull'uomo, per valutarne gli effetti sul Citocromo P-450 (CYP) CYP1A2, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4 durante la contemporanea assunzione di caffeina, losartan, omeprazolo destrometorfano e midazolam. I risultati più significativi di questo studio indicano che R. rosea inibisce la capacità metabolica di CYP2C9 negli esseri umani. Sebbene l'effetto sia modesto, può essere clinicamente rilevante durante il trattamento con substrati del CYP2C9 e del CYP2D6, specie se con uno stretto indice terapeutico: oltre al losartan, ad esempio gli anticoagulanti orali. Comunque teoricamente anche altri farmaci potrebbero risentire dell'effetto della Rodiola.
[Dott. Fabio Firenzuoli - Tratto da Fitoterapia 33 del 11 feb 2018]


Sorveglianza alle reazioni avverse
PIANTA SEGNALATA

UTILE DA SAPERE
PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI

Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cioè delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica. Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinché una droga vegetale possa definirsi adattogena.
L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che già di per sé l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cioè con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia).
Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ciò è dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono però sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe adattogene è generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso.
Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando.
Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cioè migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono più propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte.
Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che, funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni.
Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non è necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia.

Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO



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