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Il miele di banano è di colore ambrato chiaro con riflessi dorati, tendente al giallo paglierino se molto fresco. Ha un aroma delicato, fruttato, con note floreali leggere e un sottile sentore tropicale che ricorda vagamente la polpa di banana matura. Il sapore è dolce ma non stucchevole, con una leggera acidità e un retrogusto fresco, a volte con una punta erbacea o vegetale. La consistenza è generalmente fluida, con una cristallizzazione lenta e fine. Nota: Poiché il banano non è una delle principali piante nettarifere, il miele puro di Musa paradisiaca è raro; spesso si trova in miscele con altri fiori tropicali.
Il miele derivato dai suoi fiori è raro e tipicamente prodotto in aree limitate dove la pianta cresce spontaneamente. Il miele presenta un colore ambrato chiaro con riflessi dorati. Al naso offre un aroma delicato, con note floreali leggere e un sottile sentore erbaceo-terroso, che ricorda vagamente il profumo dei suoi fiori gialli. Al gusto è dolce ma non stucchevole, con una lieve nota amaricante e astringente in retrogusto, caratteristica che riflette le proprietà della pianta. La consistenza è generalmente fluida, con una cristallizzazione fine e lenta.
Il miele di bardana è raro e prodotto in aree dove la pianta è abbondante ma permette alle api una raccolta abbondante sia di miele che di polline. Ha un colore ambrato scuro con riflessi rossastri, aroma intenso e terroso, sapore complesso: dolce con note maltate, lieve retrogusto amarognolo e speziato. La cristallizzazione è media e fine. Ricco di minerali e composti fenolici, viene talvolta utilizzato nella medicina tradizionale per le sue proprietà antiossidanti. Non ci sono studi specifici su larga scala riguardo alle sue proprietà terapeutiche.
Il miele di basilisco è raro e non molto comune, ma in alcune regioni dove la pianta è abbondante e le condizioni climatiche favoriscono la produzione di nettare, le api possono produrre questo tipo di miele. Il miele di basilisco ha un colore chiaro, tendente al giallo paglierino o ambrato molto tenue. Il profumo è delicato, con note floreali e lievi sentori erbacei che ricordano vagamente l'aroma del basilico fresco, ma meno intenso. Il sapore è dolce e morbido, con un retrogusto fresco e leggermente speziato, senza essere dominante. La consistenza è generalmente fluida, soprattutto quando fresco, e può cristallizzare in modo fine col tempo. Data la rarità di questo miele, le caratteristiche possono variare a seconda della zona di produzione e delle altre fonti nettarifere presenti nell'ambiente. Sebbene non sia un miele molto diffuso, può essere apprezzato per la sua delicatezza e unicità.
Considerata una pianta mellifera, sebbene non tra le principali. Il miele di bergamotto è una rarità prodotta principalmente in Calabria, dove le arnie sono poste vicino alle coltivazioni. Miele: Colore ambra chiaro con riflessi dorati. Aroma intensamente floreale, agrumato, con note caratteristiche di bergamotto che ricordano il fresco profumo dell'olio essenziale. Sapore dolce ma equilibrato, con una piacevole acidità agrumata e un retrogusto leggermente balsamico. Cristallizzazione fine e lenta. Profumo più complesso rispetto agli altri mieli di agrumi Retrogusto persistente con una lieve nota amarognola Raro e ricercato per la sua unicità
Il miele di betonica è raro e generalmente monoflorale solo in zone con abbondante presenza della pianta. Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati. Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee leggere. Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente terroso e fresco. Cristallizzazione: Media, fine e cremosa. Proprietà: Potenzialmente calmanti e digestive per la presenza di composti attivi trasferiti dal nettare, ma non ci sono studi specifici sul miele di betonica. Viene talvolta miscelato con mieli di altre piante officinali in aree montane o collinari.
Considerata una pianta mellifera secondaria. Il miele di betulla è una rarità prodotta principalmente nelle regioni nordiche e baltiche. Colore ambrato chiaro con riflessi dorati. Aroma delicato, legnoso, con note fresche di corteccia e un lieve sentore balsamico. Sapore dolce ma non stucchevole, con un retrogusto pulito, leggermente minerale e una punta vegetale. Cristallizzazione fine e lenta. Meno dolce rispetto ai mieli floreali classici Retrogusto fresco che ricorda l'odore della linfa Prodotto in piccole quantità per la scarsa secrezione nettarifera La produzione è limitata perché le api visitano la betulla più per la propoli (raccolta dalle gemme resinose) che per il nettare.
Pianta mellifera di discreta importanza. Colore ambra chiaro con riflessi dorati. Aroma intenso, floreale, con note dolci che ricordano la mandorla e una lieve punta muschiata. Sapore delicato ma persistente, dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente ammandorlato e un tocco fresco. Cristallizzazione fine e lenta, con formazione di cristalli irregolari. Caratteristiche distintive: Profumo più complesso rispetto ad altri mieli floreali Retrogusto caratteristico che ricorda i fiori del biancospino Raro da trovare puro, spesso diventa un miele millefiori Produzione: La fioritura breve (maggio-giugno) e la competizione con altre piante limitano la produzione. Le api visitano i fiori principalmente per polline, ma in condizioni favorevoli producono questo miele pregiato.
Pianta mellifera, anche se non tra le principali. Viene visitata dalle api, che raccolgono nettare e polline dai suoi fiori. Miele di bistorta (se monoflora, raro): Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati. Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee leggere. Sapore: Dolce ma non stucchevole, con un retrogusto leggermente vegetale e una punta di astringenza (influenza dei tannini). Cristallizzazione: Media, tende a diventare cremoso nel tempo. Note: Essendo una pianta diffusa in zone umide e prati montani, il miele di bistorta puro è raro e spesso si trova in mieli millefiori alpini o di alta quota. Non ci sono studi specifici sulle proprietà di questo miele, ma erediterebbe parzialmente alcuni composti bioattivi (es. polifenoli) dalla pianta.
Miele di Borragine (raro, spesso in mieli millefiori): Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati. Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e un leggero sentore di cetriolo (tipico della pianta). Sapore: Dolce ma fresco, con retrogusto leggermente erbaceo e una punta acidula. Cristallizzazione: Lenta, tende a rimanere liquido a lungo. Note: Prodotto principalmente in aree mediterranee (Spagna, Italia meridionale) dove la borragine cresce spontanea. Spesso miscelato con altri mieli (es. rosmarino, timo) per via della bassa produzione.
Pianta mellifera minore, visitata dalle api soprattutto in primavera. Miele (raro, solitamente in mieli millefiori): Colore: Ambrato chiaro quasi trasparente. Aroma: Delicato, con note erbacee e un leggero sentore floreale. Sapore: Dolce ma fresco, con retrogusto leggermente speziato (influenza dei composti fenolici). Cristallizzazione: Molto lenta, tende a rimanere liquido. Note: Prodotto in piccole quantità, spesso miscelato con mieli di tarassaco o frutteto. Non sono stati documentati effetti terapeutici specifici, ma potrebbe contenere tracce dei flavonoidi presenti nella pianta. Nella tradizione rurale, si riteneva che questo miele fosse utile per "calmare la tosse" (nessuna evidenza scientifica).
Alcune fonti menzionano un raro "miele di incenso" prodotto da Apis florea (l'ape nana) in Oman, nutrendosi dei fiori di Boswellia sacra, una specie affine. Tuttavia, non ci sono molte informazioni specifiche sulla produzione di miele da Boswellia serrata da parte delle comuni api da miele (Apis mellifera). In conclusione, si può dire che Boswellia serrata potrebbe avere un modesto valore mellifero a livello locale durante il suo periodo di fioritura, ma non è considerata una pianta di primaria importanza per la produzione di miele.