Fitoalimurgia ovvero conoscere ed usare in alimentazione le erbe e le piante spontanee non coltivate.
Il termine alimurgia fu coniato nel 1700 dal medico fiorentino Giovanni Targioni-Tozzetti dal quale deriva il termine fitoalimurgia che indica lo studio delle piante a scopo gastronomico.
Oggi, la fitoalimurgia oltre ad avere una funzione di risorsa alimentare permette, a chi vuole andare per erbe spontanee, di avere moltissimi benefici: stare a contatto con la natura, fare delle lunghe passeggiate ed influire positivamente sul sistema fisico ed energetico in generale. Con la passeggiata e raccolta delle varie erbe che crescono nella zona si compiono gesti e rituali antichi in armonia con la natura e con la sua forza terapeutica.
Studi recenti hanno confermato che le erbe spontanee contengono elevate concentrazioni di sali minerali, proteine, un alto contenuto di vitamine e notevoli percentuali di fibre, esse crescono in grande armonia con l'ecosistema che le ospita. Un vero concentrato di salute, che abbiamo tutti a portata di mano.
Tra le erbe e le piante officinali mostrate nella lista, alcune sono di facile reperibilità mentre le altre, in particolare quelle esotiche, sono riportate a titolo informativo. Le spezie sono escluse.
Luglio 2014
Dott.ssa E. De Leo
Biologa Nutrizionista
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L'uso del Cacao nell'alimentazione è così grande che lascio il campo libero per qualche nuova ed originale ricetta che potrai farci pervenire.
Impossibile descrivere gli innumerevoli usi in alimentazione o come bevanda meditativa e piacevole.
1. Caglio vegetale per formaggi
Parti utilizzate: Fiori e steli freschi
Uso: Contiene enzimi coagulanti (simili al caglio animale), utili per la produzione di formaggi vegetali o tradizionali (es. alcuni formaggi inglesi storici).
Metodo: Macerare i fiori in acqua calda e aggiungere al latte per favorire la coagulazione.
2. Aroma in bevande e tisane
Parti utilizzate: Fiori essiccati
Uso:
Tè aromatico: Infuso di fiori (1-2 g in 200 mL acqua) per un sapore dolce e floreale.
Aromatizzazione di birre artigianali: Usato storicamente in alcune birre tradizionali nord-europee.
3. Ingrediente in insalate e zuppe
Parti utilizzate: Giovani germogli e foglie tenere
Uso:
Insalate: Aggiunte crude per un retrogusto erbaceo-dolce.
Minestre: Lessate brevemente in zuppe primaverili (usato in passato come verdura selvatica).
4. Aroma per dolci e liquori
Parti utilizzate: Fiori freschi
Uso:
Sciroppi: Infusione in sciroppo di zucchero per aromatizzare dessert.
Liquori: Macerazione in alcol per liquori artigianali (es. variante del "vin brulé").
Avvertenze
Quantità moderate: L’eccesso può causare lieve irritazione gastrointestinale.
Raccolta: Evitare piante cresciute in zone inquinate.
Sapore: Più delicato se utilizzato fresco; l’essiccazione intensifica le note vanigliate.
Curiosità: In Inghilterra era chiamato "Cheese Rennet" per il suo uso caseario, mentre in Danimarca veniva aggiunto al "Gudbrandsdalsost", un formaggio tradizionale.
Boccioli dei fiori non ancora schiusi (capperi):
Le parti del Carciofo utilizzate nell'alimentazione sono principalmente tre:
Capolino (il "Fiore"): È la parte più pregiata, raccolta prima della fioritura. Si compone di:
Brattee (foglie) carnose: Le parti più tenere alla base delle brattee esterne e quelle interne sono commestibili.
Ricettacolo (il "Cuore" o "Fondo di Carciofo"): La base carnosa del capolino, considerata la parte più tenera e prelibata.
Barbetta/Fieno: La parte centrale non commestibile dei capolini più maturi (il pappo), che viene sempre eliminata.
Gambo: I gambi, soprattutto quelli più teneri e interni, possono essere pelati e cucinati, spesso aggiunti a spezzatini, frittate o sott'olio.
Cardi (o Carducci): Si tratta dei getti basali e dei germogli teneri della pianta, che vengono talvolta consumati come verdura separata, specialmente dopo la pratica dell'imbianchimento (che li rende più teneri, noti anche come "gobbi").
1. Consumo a Crudo
Il Carciofo fresco, specialmente se di varietà tenere e poco spinose (come il Romanesco o lo Spinoso di Sardegna), si presta ottimamente al consumo a crudo.
Insalata o Carpaccio: Affettato finemente e condito semplicemente con olio extra vergine d'oliva, sale, pepe e succo di limone (necessario per prevenirne l'ossidazione e annerimento). Spesso abbinato a scaglie di Grana Padano o Pecorino e menta.
Pinzimonio: I cuori teneri vengono intinti in una salsa cruda a base di olio, sale e pepe.
2. Cotture e Ricette Tradizionali
Il Carciofo è protagonista di molti piatti classici regionali italiani:
Carciofi alla Romana: Cotti interi in tegame, ripieni di un trito di aglio, mentuccia romana, sale e pepe, e stufati in olio e acqua o vino bianco.
Carciofi alla Giudia: Ricetta tradizionale romana in cui i carciofi vengono aperti per simulare una rosa, prima schiacciati e poi fritti due volte in olio bollente fino a diventare croccanti e dorati.
Saltati in Padella/Trifolati: Puliti, tagliati a spicchi e cotti velocemente in padella con aglio e prezzemolo, usati come contorno o come condimento per primi piatti.
Ripieni e Gratinati: I carciofi vengono svuotati della barbetta e farciti con pangrattato, formaggio, carne macinata o altri ingredienti, per poi essere cotti al forno.
Nei Primi Piatti: Usati per arricchire risotti, paste (tagliatelle, lasagne) o come ingrediente di minestre e vellutate.
3. Conservazione
Il Carciofo è ampiamente utilizzato anche per le conserve, in modo da goderne il sapore tutto l'anno:
Sott'olio: Capolini o fondi di carciofo marinati in aceto e poi conservati in olio.
Surgelati: Solitamente cuori o spicchi.
Creme e Paté: Utilizzato per preparare salse spalmabili o condimenti.
1. Aromatizzazione di Zuppe e Legumi
Descrizione: Le foglie giovani e le sommità fiorite della Cardiaca vengono occasionalmente utilizzate, soprattutto nella tradizione europea orientale, per aromatizzare zuppe e legumi.
Preparazione: Aggiunte in piccole quantità durante la cottura, conferiscono un aroma erbaceo, leggermente amaro e pungente, che ricorda altre Lamiaceae come l'origano o la menta, ma con una nota più terrosa.
Abbinamenti: Si sposa particolarmente bene con lenticchie, fagioli e piselli, ai quali aggiunge complessità aromatica.
2. Aromatizzazione di Bevande: Birra e Tè
Birra Artigianale: In alcune tradizioni, specialmente nell'Europa dell'Est, la Cardiaca è stata storicamente impiegata come aromatizzante nella birra artigianale, in alternativa o in aggiunta al luppolo, per conferire una note amaricanti e aromatiche distintive .
Tè Aromatico: I fiori essiccati sono stati utilizzati per preparare un tè aromatico, spesso miscelato con altre erbe per mitigarne il retrogusto amaro . Questo uso è più legato alla tradizione popolare che a una pratica comune attuale.
3. Condimento in Miscelazione con altre Erbe
Descrizione: La pianta, data la sua aromaticità, viene a volte essiccata e tritata per essere utilizzata come condimento in mix di erbe aromatiche .
Utilizzo: Data la sua intensità, deve essere utilizzata con parsimonia. Si abbina bene a:
Piatti a base di uova (frittate, omelette).
Formaggi freschi o cremosi, per farne ripieni o spalmabili.
Vellutate e minestroni per aggiungere profondità al sapore.
Avvertenze e Considerazioni Importanti
Sapore Forte e Amaro: Il sapore predominante della Cardiaca è decisamente amaro e pungente . Questo ne limita l'uso a piccolissime quantità, quasi come una spezia, e la rende poco adatta a un consumo alimentare diretto e abbondante.
Parti della Pianta: Si utilizzano principalmente le foglie giovani (meno amare) e le sommità fiorite. Le foglie mature sviluppano un sapore troppo intenso e sgradevole.
Raccolta: Per uso alimentare, la pianta dovrebbe essere raccolta all'inizio della fioritura (giugno-luglio) e provenire da zone non inquinate.
Ricettacoli florali:
• si possono preparare come i carciofi
Costole florali e germogli centrali:
• lessati o stufati
Oltre agli usi medicinali, il cardo mariano ha una storia come alimento. Le foglie giovani, private delle spine, possono essere consumate crude in insalata o cotte. I fiori sono stati utilizzati simile ai carciofi, e i semi sono stati impiegati come sostituto del caffè. In alcune regioni, le radici vengono mangiate crude o arrosto. La pianta è anche un'importante fonte di nettare per le api, contribuendo alla produzione di miele.
Foglie prima della fioritura:
•in insalate
La radice di Cariofillata ha il profumo del Chiodo di garofano
Ricettacoli florali giovani:
•stesso uso dei Carciofi
Le radici hanno il gusto del Finocchio
Consumo a Crudo
Insalate e Pinzimonio: La carota cruda, grattugiata o tagliata a bastoncini, è un classico delle insalate e del pinzimonio, apprezzata per la sua croccantezza e freschezza.
Succhi e Centrifugati: Il succo di carota è una bevanda nutriente e dolce, spesso abbinato ad altri succhi di frutta e verdura (es. mela, arancia, zenzero) per aumentarne il valore vitaminico e antiossidante.
Cottura
Lessate, al Vapore o al Forno: Le carote cotte sono un contorno versatile. La cottura ne ammorbidisce la fibra e ne concentra gli zuccheri, esaltandone la dolcezza naturale.
Puree e Vellutate: Lessate e passate, diventano una crema vellutata, spesso arricchita con spezie come zenzero, cumino o curry.
Saltate in Padella: Tagliate a rondelle o julienne, sono un ingrediente fondamentale in soffritti (es. per il soffritto italiano con sedano e cipolla), saltati e stir-fry.
Conserve e Sottaceti
Sott'aceto e Sott'olio: Le carote piccole e tenere sono spesso conservate in agrodolce, da sole o in miscela con altre verdure (es. giardiniera).
Marmellate: In alcune tradizioni, le carote vengono utilizzate per preparare marmellate dal sapore delicato, grazie al loro alto contenuto di zuccheri naturali.
Prodotti da Forno e Dolci
Torte e Dolci: La torta di carote (carrot cake) è il dolce più iconico. Le carote grattugiate donano umidità, dolcezza e una texture morbida all'impasto, che viene speziato con cannella e noce moscata e farcito con cream cheese.
Biscotti e Muffins: Grattugiata, viene incorporata in impasti per biscotti e muffins per renderli più soffici e nutrienti.
Uso delle Foglie e dei Semi
Foglie: Le foglie giovani e tenere della carota possono essere utilizzate come un'erba aromatica in insalate, zuppe e pesto (al posto del prezzemolo o del basilico). Hanno un sapore erbaceo e leggermente piccante.
Semi: I semi essiccati e macinati della carota selvatica sono usati come spezia per aromatizzare piatti salati, zuppe e stufati, conferendo un aroma caldo, terroso e leggermente di anice.
Uso in Brodi e Fondi
La carota, insieme a cipolla e sedano, forma il classico soffritto (o mirepoix nella cucina francese), che è la base aromatica fondamentale per brodi, risotti, sughi e stufati.
Uso in Mix Disidratati
La carota disidratata e ridotta in polvere è usata come colorante naturale (grazie ai carotenoidi) e aromatizzante in zuppe istantanee, miscele per torte e condimenti.
La farina di carruba è l'uso culinario più diffuso e viene impiegata come sostituto salutare del cacao in molte ricette.
Sostituto del cacao: Grazie al suo sapore naturalmente dolce e al colore scuro, viene usata come alternativa senza glutine e senza caffeina al cacao in polvere. È l'ideale per chi cerca un sapore simile al cioccolato ma più delicato e meno amaro.
Dolci da forno: È un ingrediente versatile per torte, biscotti, muffin e pane. Aggiunge umidità, un sapore caramellato e una consistenza soffice.
Bevande: Si scioglie facilmente in bevande calde come il latte o in frullati e frappè, creando bevande ricche e nutrienti.
Addensante: Per il suo alto contenuto di fibre, la farina di carruba è un eccellente addensante naturale per zuppe, salse e budini.
Sciroppo di carruba
Dalla polpa dei baccelli si può anche estrarre uno sciroppo denso e scuro, usato come dolcificante naturale.
Dolcificante naturale: Ha un sapore ricco e fruttato, con note di caramello e melassa. È un'ottima alternativa allo zucchero raffinato per dolcificare pancake, yogurt, gelati e dessert.
Tradizione culinaria: Lo sciroppo è un ingrediente chiave in molte ricette tradizionali del Mediterraneo e del Medio Oriente, dove viene utilizzato per preparare dolci e bevande.
Radici:
• cotte e preparate come la Carota
• budino libanese di farina di riso, anice, cannella, carvi con frutta secca e cocco cosparsi sopra
L'uso culinario del Castanea sativa Miller, il comune castagno, è secolare ed è principalmente legato al suo frutto, la castagna. La castagna è un ingrediente estremamente versatile e nutriente, fondamentale in molte tradizioni gastronomiche.
Uso dei frutti (castagne)
Consumo diretto: Le castagne vengono consumate arrostite (le famose "caldarroste") o bollite, spesso servite come snack o accompagnamento.
Farina di castagne: La castagna essiccata e macinata produce una farina senza glutine, leggermente dolce e dal sapore caratteristico. Viene utilizzata per la preparazione di pane, polenta, gnocchi, e soprattutto dolci come il castagnaccio, un dolce tipico toscano.
Dolci e dessert: Le castagne sono un ingrediente base per creme, puree, marrons glacés (castagne candite) e confetture. Vengono anche usate come ripieno per torte e pasticcini.
Piatti salati: Le castagne si abbinano splendidamente a piatti salati. Sono un ingrediente classico per i ripieni di carni, in particolare tacchino e pollo. Vengono anche servite come contorno per arrosti o in zuppe e minestre per dare sapore e consistenza.
L'uso culinario del cavolo, è estremamente vasto e include una grande varietà di cultivar, ognuna con usi specifici in cucina. Le tipologie più comuni sono il cavolo cappuccio, il cavolo verza, il cavolfiore, i broccoli, il cavolo nero e i cavolini di Bruxelles.
Preparazioni e utilizzi
Cotto: Il cavolo viene comunemente consumato cotto, sia bollito, al vapore, saltato in padella, che stufato. È l'ingrediente principale di zuppe e minestre tradizionali, come la ribollita toscana o il brodo di cavolo. I cavolini di Bruxelles vengono spesso arrostiti o saltati per esaltarne il sapore.
Crudo: Alcune varietà, come il cavolo cappuccio, sono deliziose anche crude. Il cavolo cappuccio affettato finemente è l'ingrediente base per insalate croccanti come la coleslaw.
Fermentato: Il cavolo è l'ingrediente fondamentale per preparazioni fermentate come i crauti (sauerkraut), ottenuti dalla fermentazione del cavolo cappuccio, che ne aumentano la digeribilità e le proprietà probiotiche.
Succhi: Come menzionato nell'uso fitoterapico, il succo di cavolo crudo è apprezzato per le sue proprietà benefiche, ed è spesso miscelato con altri succhi di frutta o verdura per migliorarne il sapore.
Altri usi
La versatilità del cavolo si estende anche ad altre preparazioni culinarie. I broccoli e i cavolfiori sono spesso utilizzati come base per purè o "riso" di verdure, alternative a ridotto contenuto di carboidrati rispetto a patate e cereali.
Foglie fresche:
in insalate
preparazioni nelle frittate
cotte in minestre
cotte con patate bollite o legumi
nell'aceto
Frutti (nella cucina cinese):
• In fritture con carne di maiale e douchi
• In zuppe
Frutti (nella cucina asiatica):
• Con yoghurt, patate, cocco, arachidi, curry, spezie, carne macinata o nel sabji, nel thoran / thuvaran, nel pachadi, ecc.
Frutti (nella cucina indonesiana):
• Nel gado-gado o in latte di cocco o al vapore
Frutti (nella cucina vietnamita):
• Con carne secca o gamberi o farcito con carne di maiale macinata
Frutti (nella cucina filippina):
• In padella con carne macinata di manzo e salsa di ostriche, oppure con uova e pomodoro a dadini o con melanzane, gombo, fagiolini, pomodori, fagioli e altri ortaggi vari
Frutti (nella cucina nepalese):
• Cotto in padella, ammorbidito e tritato in un mortaio con qualche spicchio d'aglio, sale e un peperone rosso o verde
Giovani germogli e foglie:
• In insalate o come verdure
Il frutto è simile al cetriolo ed è molto consumato in Cina e in Asia. Viene utilizzato intero ancora verde o appena igiallito oppure solamente il sua midollo, in insalate, quando è più maturo. La consistenza della polpa ricorda molto il cetriolo, ma di sapore amaro.
Semi
• Aggiunti a insalate, frullati, zuppe, cereali o yogurt
• Essiccati e macinati per la preparazione di una farina chiamata pinole, adatta a preparare dolci.
Germogli
• Consumati crudi o cotti in aggiunta a verdure o insalate
Per preparare un buon budino di Chia, aggiungere 3-4 cucchiaini di semi a una tazza di latte di mandorle o di cocco. Agitare a lungo e lasciare in frigorifero la notte intera. Cospargere quindi il preparato con granella di nocciole, pistacchio o cocco o frutta fresca.
Frutti freschi:
• in sorbetti, cocktail, marmellate e gelati
• preparazione di torte, sciroppi e salse
• fermentato dà sapore a vino e aceto
Germogli giovani:
• crudi o cotti con il riso
Foglie tenere:
crude in insalate miste
Foglie mature:
cotte in minestre, zuppe o in frittate
Radici:
lessate e condite
Da questa specie selvatica sono derivate le verietà orticole come: cicoria, catalogna, marzoccheri e puntarelle
Fresche: Le ciliegie sono perfette da gustare fresche, da sole, o in macedonie e insalate di frutta.
Marmellate e confetture: La loro dolcezza e il colore intenso le rendono ideali per la preparazione di marmellate e confetture, che possono essere conservate e utilizzate tutto l'anno.
Dolci e torte: Sono un ingrediente classico per crostate, torte (come la famosa Foresta Nera), clafoutis, crumble e strudel. Aggiungono un sapore fruttato e una consistenza morbida.
Dessert: Vengono utilizzate per decorare gelati, yogurt e altri dolci al cucchiaio.
Uso in preparazioni salate e bevande
Salse: Le ciliegie possono essere trasformate in salse agrodolci per accompagnare carni come anatra, maiale o selvaggina, donando un contrasto di sapori molto interessante.
Bevande: Oltre al loro impiego nel succo, le ciliegie sono la base per la produzione di vini, liquori e distillati come il Cherry Brandy o il Kirsch, noti per il loro aroma intenso e fruttato. Possono anche essere usate per aromatizzare l'acqua o come decorazione nei cocktail.
Particolarità del nocciolo
Anche il nocciolo della ciliegia ha un uso culinario. Contiene un composto aromatico che ricorda la mandorla. Per questo, in alcune ricette, i noccioli vengono lasciati in infusione in liquori o sciroppi per aggiungere un sapore particolare, con l'avvertenza di non consumarli.
Uso in preparazioni salate
Base per soffritti: La cipolla è l'ingrediente fondamentale del soffritto, la base aromatica di innumerevoli ricette, da stufati, ragù e zuppe a risotti e salse.
Cruda: Aggiunge un tocco croccante e un sapore pungente a insalate, panini e piatti come il sushi. Varietà più dolci come la cipolla rossa o la cipolla di Tropea sono particolarmente adatte al consumo crudo.
Cotta: La cipolla cotta, sia arrosto, brasata o caramellata, acquista un sapore dolce e delicato, perdendo l'aggressività tipica della cipolla cruda. Le cipolle caramellate sono un ottimo accompagnamento per carni, formaggi o hamburger.
Ripiena: Le cipolle possono essere svuotate e riempite con carne, riso o altri ingredienti, per poi essere cotte al forno.
Fritta: Tagliata ad anelli e fritta in pastella, diventa un contorno croccante e gustoso.
Uso in preparazioni dolci e bevande
Sebbene sia primariamente un ingrediente salato, in alcune cucine tradizionali la cipolla ha usi particolari anche in preparazioni dolci, soprattutto in passato, prima che lo zucchero diventasse ampiamente disponibile. In Ungheria, ad esempio, veniva usata per preparare confetture. Oggi, questo uso è molto raro.
Particolarità
Sapore: La cipolla cruda ha un sapore pungente e quasi piccante, dovuto a composti solforati che vengono rilasciati quando le cellule vengono danneggiate (è questo il motivo per cui ci fa piangere). Con la cottura, questi composti si scompongono, trasformando il sapore in uno più dolce e complesso.
Varietà: Esistono innumerevoli varietà di cipolle, che differiscono per colore (giallo, rosso, bianco), forma e sapore (dolce, pungente, forte), ognuna adatta a usi culinari specifici.
Bulbi:
• Crudi tagliati in insalate
• Cotti in sughi, salse o insieme a bolliti
• Come sottaceti
"Il lampascione, nella cucina tradizionale pugliese e lucana, si prepara dopo aver ripulito i singoli bulbi di ogni traccia di terra e di radici, e dopo averli tenuti in acqua per circa un'ora (per consentir loro di perdere il liquido - amaro - che trasuderanno dopo essere stati "sbucciati"). I bulbi vanno cucinati interi, ma dopo averli intaccati nella parte inferiore (quella più larga) con un coltello, in maniera diversa a seconda della preparazione, che può essere in padella semplice, in padella con le uova o sott'olio.
Nei primi due casi andranno incisi con numerosi tagli perpendicolari a formare una stella dalle molte punte, di modo che durante la cottura possano aprirsi come piccoli fiori. In tal modo possono essere stufati in padella con un coperchio, aggiungendo solo olio e poco sale, e schiacciandoli leggermente col dorso di una forchetta, oppure soffritti (poco), poi schiacciati leggermente con la forchetta e infine uniti alle uova sbattute con la sola aggiunta di un pizzico di sale. Incisi invece con una semplice croce, i lampascioni possono essere bolliti in acqua e aceto (una parte di acqua e una di aceto) con l'aggiunta di circa due pugni di sale grosso per 5 litri d'acqua. Una volta raffreddati potranno essere posti in olio di oliva senza altri aromi, o con l'aggiunta di aromi quali timo, origano e peperoncino. Si tratta di un prodotto che in tutte le preparazioni va cucinato con molta semplicità, poiché il già forte sentore di amaro è sufficiente a dargli il tipico carattere. I lampascioni hanno un profumo dolciastro e aromatico, e un sapore che coniuga una decisa nota amara con un retrogusto dolce molto rotondo e delicato."
Tratto da it.wikipedia.org
Cruda: Le foglie fresche sono la parte più utilizzata. Possono essere aggiunte crude a insalate per dare un tocco piccante e un sapore che ravviva il piatto. Il loro utilizzo è consigliato soprattutto in primavera, quando le foglie sono più tenere.
Salse e condimenti: Le foglie tritate finemente possono essere mescolate con aceto, olio, e altre erbe per creare salse o condimenti per piatti di carne, pesce o verdure, in modo simile al pesto o al chermoula.
Zuppe e minestre: Sebbene il calore possa ridurne il contenuto di Vitamina C, le foglie possono essere aggiunte a fine cottura a zuppe e minestre per dare un sapore caratteristico.
Particolarità del sapore
Il sapore della Coclearia è forte e pungente, quindi è importante usarla con moderazione per non sovrastare gli altri sapori. È particolarmente adatta a piatti che richiedono una nota vivace e leggermente piccante, come quelli della cucina nordica o marinara, dove la pianta è più diffusa.
il "Dang Shen" viene usato in Cina come ingrediente nelle zuppe e nei piatti a vapore. Molto più economico del Ginseng, fornisce agli alimenti un "Qi" tonico.
Uso in zuppe e brodi
Questo è l'uso culinario più comune della Codonopsis. La radice viene aggiunta a zuppe e brodi per arricchirne il sapore e le proprietà nutritive.
Preparazione: Le radici essiccate vengono lavate e aggiunte intere o a pezzi direttamente a brodi di carne (come pollo o maiale) o a brodi vegetali.
Benefici: Conferisce al brodo un sapore leggermente dolce e terroso, simile al ginseng ma molto più delicato. È un modo facile per aggiungere le sue proprietà toniche e rinvigorenti ai piatti.
Uso in piatti salati
La Codonopsis può essere aggiunta a stufati o piatti a cottura lenta per arricchirli. La sua consistenza, una volta cotta, diventa morbida e leggermente gommosa. Viene consumata direttamente insieme agli altri ingredienti, offrendo un'esperienza gustativa e nutrizionale unica.
Frutti:
Maturazione Lenta: I frutti del Corbezzolo sono insoliti perché impiegano circa dodici mesi per maturare. I fiori che sbocciano in autunno daranno i frutti maturi solo nell'autunno successivo.
Utilizzo: I frutti freschi sono usati per preparare marmellate, confetture, distillati (come il liquore descritto in precedenza) e, in alcune tradizioni, per il vino fermentato.
confezione di confetture e gelatine
preparazione di vino di corbezzolo per fermentazione a bassa gradazione alcolica, leggermente frizzante
aceto al corbezzolo: aggiungere ad un litro di aceto una manciata di bacche poco mature e foglie di alloro
Il sapore del crescione è piccante e leggermente amaro, simile a quello della rucola o della senape. Questa caratteristica è dovuta alla presenza di glucosinolati. È anche una fonte eccellente di Vitamina K, Vitamina C e antiossidanti.
Insalate: L'uso più diffuso è nelle insalate, dove le foglie e i gambi teneri aggiungono una nota pepata e un sapore unico, che si sposa bene con verdure dolci o a contrasto.
Contorni e guarnizioni: Il crescione viene spesso usato come contorno per piatti di carne o pesce, in particolare quelli più grassi, per bilanciarne il sapore. È anche un'ottima guarnizione per zuppe e piatti freddi.
Salse e pesto: Le foglie possono essere frullate per creare salse, come un pesto di crescione, che si abbina bene a paste, risotti o carni.
Zuppe e vellutate: Sebbene il calore ne riduca il contenuto di Vitamina C, il crescione può essere cotto brevemente in zuppe o vellutate, come la classica vellutata di crescione, che acquisisce un sapore caratteristico e avvolgente.
Frutti acerbi:
Fronde:
• Bollite poco e consumete come una verdura di terra
Gelatina:
• Come addensante in zuppe, minestre, dolci e salse
La gelatina del Chondrus crispus è più soffice e delicata di quella dell'Agar-agar e si ottiene dopo una lunga cottura.
La Curcuma è il componente principale della polvere del 'curry'.
Pollo alla Curcuma:
1 pollo di medie dimensioni 2 grosse cipolle 2 spicchi d'aglio 500g di pomodori maturi o pelati Olio e.v. 1 cucchiaio di curcuma Sale, peperoncino 1 cucchiaio di mandorle spellate e tostate.
Togli la pelle al pollo e taglialo a pezzi. Taglia la cipolla, l'aglio e l i pomodori., fai cuocere per alcuni min.
Aggiungi il pollo a pezzi, cuocere ancora per alcuni minuti e aggiungere la curcuma e il peroncino Copri e lascia cuocere a fuoco medio per altri 45 min. Aggiungi le mandorle e fai cuocere ancora a fuoco lento per 10 minuti. Servire se si desidera con del riso bollito.